Costi energetici: i consumi delle Aziende Sanitarie dell’Umbria

Quali sono le più energivore e quali le più risparmiose? Le tabelle e l’analisi di Pino Giordano

di Pino Giordano

PERUGIA – L’Agenas (Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali) ha pubblicato di recente le schede relative all’analisi dell’aumento dei costi energetici nelle Aziende Sanitarie Locali delle Regioni Italiane tra il 2021 e 2022.
A livello Nazionale nel 2022 il costo per servizi energetici è stato complessivamente di circa 3 miliardi e 200 milioni, per una spesa media pro capite di 54.33 euro, con un incremento rispetto al 2021 di 23.98 euro pro-capite, pari a circa il 78 per cento.
E’ utile ricordare che una parte di tali costi è stata già finanziata con la legge di bilancio per una quota pari a circa 1miliardo e 600 milioni.

La spesa dei costi energetici non si spalma in maniera omogenea tra tutte le regioni. Alcune sono risultate più energivore ed altre meno. Tra le prime ci sono quasi tutte le regioni del Centro-Nord, inclusa l’Umbria, e con l’eccezione dell’Abruzzo. Tra le seconde ci sono quasi tutte le regioni del Centro-Sud, con l’eccezione della Lombardia. In questa scala la più energivora risulta la regione Emilia Romagna con incremento pro capite nel 2022 rispetto al 2021 di circa 42,54 euro, la più risparmiosa risulta la Regione Calabria con un incremento pro capite 2022 vs 2021 di appena 9,18 euro (circa 1/5 dell’Emilia).
Sarà perché il Sud, al di là del clima, ha meno strutture sanitarie e garantisce meno servizi, come farebbero pensare i dati della griglia LEA?
In Umbria la spesa sanitaria per costi energetici è stata nel 2022 poco più di 72 milioni e mezzo, con un incremento rispetto al 2021 di circa 31 milioni, pari al 75,12 per cento, e corrisponde ad una spesa media pro capite di 84,62 euro,. Con questi valori l’Umbria presenta i costi energetici pro-capite più alti, in termini assoluti, rispetto alla altre regioni ed in particolare anche rispetto alle regioni a noi più vicine e quindi più facilmente confrontabili per clima ed abitudini. (Tabella I)
Nel 2022 il solo aumento dei costi energetici è stato quasi pari a quanto speso nel 2019 e nel 2020. La quota riconosciuta per l’Umbria pe l’incremento costi energetici nella legge di Bilancio è stata di 23 milioni 840 mila, e quindi con una copertura finora non totale.
Andando a guardare all’interno del costo complessivo, le utenze elettriche hanno fatto registrare un incremento dell’82,13 per cento e le quote per il riscaldamento un incremento del 74.97 per cento.
Di particolare interesse l’analisi interna delle quattro aziende sanitarie Umbre: le due aziende ospedaliere di Perugia e Terni e le due aziende territoriali, AUSL Umbria1 (Perugia, Città di Castello, Gubbio-Gualdo ed il Lago) ed AUSL Umbria 2 (Terni, Foligno-Spoleto, Narni-Amelia, Orvieto).
Le differenze degli aumenti dei costi tra le quattro aziende sanitarie calcolate sulle quote pro capite sono sensibilmente evidenti: le aziende più energivore risultano l’AUSL Umbria 2 e l’Azienda ospedaliera di Perugia ( più 97.3 e 83.5 per cento, rispettivamente), le meno energivore la AUSL Umbria 1 e l’Azienda ospedaliera di Terni ( più 61.7 e 32.4 per cento rispettivamente). (Tabella 2).

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