M.Brun.
PERUGIA – Ha anche un’anima umbra la Venere del Botticelli chiamata a lanciare l’immagine dell’Italia nel mondo per i prossimi anni con il claim “Open to meraviglia”, proposta dal Ministero del turismo e da Enit, un lavoro dei creativi dell’Armando Testa.
La ceo di Enit è Ivana Jelenic partita dalle sue esperienze umbre per arrivare ai vertici del turismo nazionale. E partecipa ora alla grande scommessa. Vedere se la straordinaria icona dell’arte rinascimentale italiana, nota in tutto il mondo, riesca a trasformarsi in un testimonial efficace.
La scelta di farle fare il “mestiere che non c’è” (la “Virtual influencer”) è la scommessa.
Influencer è il risultato di chi lavora sulla sua immagine sul web, fino a radunare intorno a sè una comunità che lo segue, lo ammira, si riconosce in quell’immagine fino a condividerne le scelte. Non un punto di partenza. Esattamente nel modo in cui chi ha una chitarra in casa non è da considerare per questo un musicista.
Ci riuscirà la Venere, che si mette l’impermeabile, la maglietta a righe, l’abito da cocktail o il completo da spiagga a convincere, che si fa chiamare VenereItalia23, che dice di essere “virtual influencer”, a convincere a visitare il Belpaese più di quanto non sia stato fatto finora e vincere la scommessa?
Alcune premesse ci sono. Altre tutte da verificare. Pronostici? Aperti.