PERUGIA – «Il lavoratore rimasto ferito in un’azienda di Umbertide è l’ennesima vittima di incidenti sul lavoro che si verificano ogni anno in Umbria e in tutta Italia»: a dirlo è Maurizio Molinari, segretario regionale della Uil Umbria, alla notizia del ferimento del lavoratore di un’azienda di Calzolaro, nel comune di Umbertide.
Secondo Molinari «la situazione è intollerabile, chiediamo che i governi regionale e nazionale intervengano immediatamente. Nel 2022 gli incidenti sul lavoro in Umbria sono aumentati del 23,3% rispetto all’anno precedente, secondo i dati Inail. Parliamo di quasi 9000 infortuni, senza contare quelli non denunciati. C’è stato un aumento del quasi 30% di malattie professionali, con 60 decessi collegati a queste patologie verificatisi negli ultimi 3 anni. Gli incidenti mortali sul lavoro in Umbria sono state 20 in un solo anno, vuol dire che quasi due persone al mese hanno perso la vita mentre svolgevano il loro lavoro nella nostra regione».
Prosegue il leader regionale della Uil: «Non si va al lavoro per ammalarsi, ferirsi, morire. Questo non è accettabile. Mi unisco all’appello del segretario Bombardieri nel chiedere al presidente Meloni l’apertura di una cabina di regia presso la presidenza del Consiglio che coordini gli investimenti, acceleri le assunzioni di nuovi ispettori, concretizzi le azioni per aumentare la sicurezza nei luoghi di lavoro, pensando anche e in primis alle scuole. Proprio pensando ai giovani, ricordo che nel 2022 sono morti tre studenti in alternanza scuola lavoro».
Anche a livello regionale, per Molinari, sono necessarie «misure e investimenti per contrastare questo fenomeno drammatico, le vittime di infortuni sul lavoro e le loro famiglie meritano risposte e sostegno. È finito il tempo delle parole, è il momento di mantenere le promesse e di dare priorità assoluta a una questione su cui i sindacati e la Uil in prima linea si battono da sempre, non da ultimo con l’iniziativa Zero Morti sul Lavoro. Questo non è uno slogan, è un risultato che va ottenuto con ogni mezzo, in Umbria come in tutto il paese. Subito».
