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Lo sportello della banca chiude, ecco i rischi da combattere: prima di tutto l’usura. Il caso di Terni | Intervista a Fausto Cardella

Iniziativa conto la desertificazione bancaria, parla il presidente della Fondazione Umbria contro l’usura

di MARIA LUCE SCHILLACI

TERNI – Sportelli bancari che chiudono, stessa sorte per intere filiali di banche, soprattutto nei piccoli centri, cittadini, in particolare le categorie più fragili come gli anziani, spesso costretti a ricorrere a mezzi anche illeciti pur di trovare il ‘soldo liquido’ con il rischio di finire nel cappio degli usurai. La desertificazione bancaria è tato il tema al centro del convegno sala del consiglio provinciale di Terni.

L’iniziativa, organizzata dalla First Cisl Umbria, ha focalizzato i dati sulle chiusure degli sportelli: l’area ternana, è emerso, è particolarmente colpita da questo fenomeno, come ha sottolineato il segretario della First Francesco Marini, il quale rimarca il fatto che «il problema non riguarda solo la categoria dei bancari, ma diventa, ogni giorno di più, un problema per il tessuto sociale ed economico del territorio, con particolare aggravio per le categorie deboli e le aree interne della nostra regione».

Al convegno, alla presenza della presidente della Provincia Laura Pernazza, sono intervenuti il presidente di Anci Umbria Michele Toniaccini, il presidente della Confartigianato Mauro Franceschini, il coordinatore di Ancestor Confesercenti Sergio Giardinieri, il presidente della Fondazione Umbria contro l’usura Fausto Cardella, il vice presidente della Banca Centro BCC Carmelo Campagna, il segretario della Cisl pensionati Luigi Fabiani e di Adiconsum Giancarlo Monsignori. Concluderà i lavori Angelo Manzotti, segretario della Cisl Umbria.

Fausto Cardella

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