Terremoto, il centro per sfollati nella palestra di Pierantonio finisce in Parlamento

L’interrogazione al ministro dell’interno a 40 giorni dalla prima violenta scossa

UMBERTIDE (Perugia) – La situazione del centro di accoglienza per terremotati all’interno della palestra della scuola elementare di Pierantonio diventa oggetto di una interrogazione parlamentare. A presentarla è stata la deputata umbra di Alleanza Verdi Sinistra, Elisabetta Piccolotti che chiede lumi al ministro dell’interno, Matteo Piantedosi dopo un sopralluogo presso la struttura effettuato nella giornata del 17 aprile.

Come denuncia la parlamentare: «Da più di un mese dal terremoto 40 persone sono alloggiate in palestra. Ho trovato una situazione intollerabile. Nonostante gli sforzi degli operatori nella palestra manca quasi tutto e la sensazione è che la disorganizzazione stia pesando soprattutto sulle spalle dei più fragili».

Prosegue Piccolotti: «Le persone dormono su brandine, fa freddo perché la palestra è poco riscaldata, la promiscuità è totale, le docce non hanno tende e non c’è nemmeno un bidet, non c’è alcuna privacy, non è stato permesso agli sfollati di utilizzare una cucina presente in una struttura vicina per le più elementari necessità e ci sono anche alcuni bambini. Una di loro è diabetica e deve conservare i medicinali in frigorifero, ma nella palestra non ce ne sono».

Le persone rimaste nella struttura, dice ancora la deputata rossoverde, in grandissima parte «sono di origine straniera. Gli altri, oltre 600, hanno trovato soluzioni da parenti, amici o prendendo in affitto altre case. Il contributo erogato dopo la concessione dello Stato di emergenza è insufficiente ma almeno hanno una casa in cui vivere. Soprattutto ad oggi la certezza sull’erogazione del contributo è soltanto per un anno. È normale quindi che gli sfollati tutti temano per il futuro: alcuni di loro hanno paura di rimanere senza contributo tra un anno e per di più con mutui ventennali a carico per le case inagibili».

Secondo Piccolotti il Governo dovrebbe dare «maggiori rassicurazioni per gli anni a venire, ma invece tutto sembra nebbioso. Il prezzo più alto, come sempre, lo pagano i più poveri che sono i più preoccupati».

Per la parlamentare si tratta di «una situazione intollerabile considerato che è passato più di un mese dal terremoto e che in questo tempo si sarebbero potute montare delle casette di legno o reperire delle stanze in albergo. Farò presente tutto questo sia al prefetto di Perugia e  al Ministro Piantedosi con un’interrogazione perché si trovi subito una sistemazione dignitosa a queste persone».

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