“Why Umbria?” Per conoscere il bello e il buono delle eccellenze del territorio

Un convegno a Terni nella sede della Fondazione Carit per presentare l’iniziativa editoriale dedicata alla valorizzazione del territorio umbro, alle sue aziende, alle sue eccellenze imprenditoriali

TERNI – Why Umbria? Per scoprire il bello e il buono di un patrimonio unico.  Quello imprenditoriale. E’ stato presentato a Terni, nella sede della Fondazione Carit, il progetto editoriale che racconta e valorizza le eccellenze del territorio. L’occasione per offrire uno spaccato di una imprenditoria che si caratterizza per gli standard qualitativi, le competenze, la valorizzazione del Made in Italy, la salvaguardia dell’ambiente, il rispetto delle politiche sociali, lo sviluppo sostenibile. Per capire come essere sempre più attrattivi. Come trasferire le ricchezze, ovvero come preservare il patrimonio delle conoscenze manageriali garantendo continuità aziendale.

Il progetto nasce da una sentita esigenza – spiegano gli organizzatori –  di raccontare il bello e il buono dell’Umbria attraverso le testimonianze dirette degli attori protagonisti dello sviluppo del territorio: gli imprenditori. Ebbene, il 61 per cento degli intervistati punta su innovazione e digitalizzazione. Il 72 per cento investe già sulla filiera. Il 100 per cento ritiene prioritario adottare strategie di riduzione dell’impatto ambientale. Dati percentuali che conducono ad una analisi approfondita che viene fatta alla presenza della governatrice Donatella Tesei, del sindaco di Terni Leonardo Latini, del presidente della Fondazione Carit Luigi Carlini.

Ernesto Lanzillo, partner di Deloitte e responsabile di Deloitte Private co organizzatrice dell’evento, sottolinea che  «con il progetto editoriale “Why Umbria” si contribuisce a far conoscere i principi e i valori delle aziende umbre». «L’obiettivo – aggiunge Lanzillo – è  per far si che etica e valori possedute ed esaltate dalle stesse realtà rappresentino riferimenti non solo per l’imprenditoria italiana di altre regioni ma per quella internazionale. In questa fase macro-economica di importanti cambiamenti, vogliamo concretamente supportare le istituzioni e le imprese umbre, con metodo e determinazione, attraverso la nostra esperienza su temi attuali quali il Pnrr, la sostenibilità e il civismo imprenditoriale».

In sostanza emerge l’importanza di  promuovere una sempre maggiore valorizzazione del territorio.  Le imprese che hanno voluto testimoniare le proprie strategie hanno sottolineato che  per competere nei mercati locali e globali, è necessaria  una cultura condivisa. “Prodotto di qualità” e “processo certificato” non bastano più: per essere attrattivi agli occhi di investitori, finanziatori, consumatori e grandi clienti, è necessario incorporare nella propria strategia gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’agenda Onu2030.

«Il convegno – conclude il professor Luigi Carlini – offre alla Fondazione Carit numerosi e preziosi spunti, visto che la mission principale del nostro ente è proprio quello di valorizzare il territorio e le eccellenze nei diversi settori. Storicamente, e oggi più che mai, la Fondazione Carit impegna tante risorse per lo sviluppo locale, attraverso differenti filoni di intervento. Uno di questi è sicuramente lo sport, che nel corso degli anni, e anche in questi giorni, abbiamo sostenuto e continueremo a sostenere; altro settore è l’attrattività e la sostenibilità, che la Fondazione sostiene tramite il progetto Urban Regeneration; poi la formazione, perché anche la formazione sviluppa il territorio, e la cultura, con i tanti eventi di arte e musica. Lo studio si inserisce in un percorso già avviato dalla Fondazione Carit e che di sicuro porterà vantaggi a tutte le parti in causa».

Gabriele Giottoli

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