Zucchine amare: a Terni costano più che a Milano

Cresce il prezzo di frutta, olio, margarina, verdura, birra e aperitivi

TERNI – A Terni la frutta costa più che a Milano.  A marzo l’Istat rivede leggermente al ribasso il dato finale sull’inflazione che passa da + 9,4  a  + 7,6 per cento. Ma non il prezzo dei generi alimentari. Il carrello della spasa aumenta addirittura del 13,2 per cento a causa dei rincari di frutta, olio, grassi vegetali, bevande analcoliche.

I dati forniti dalla Direzione affari generali del Comune di Terni, confermano un rallentamento dell’inflazione dovuto essenzialmente al calo dei prezzi dei beni energetici, ovvero dei carburanti e delle bollette di luce e gas.  Ma al tempo stesso certificano la tendenza inflattiva del capitolo “Alimentari e bevande analcoliche”, che
non accenna ad arrestarsi.  E che è di gran lunga superiore all’inflazione media. In pratica mele, zucchine, arance e  pere,  costano più a Terni che a Milano. «I prezzi degli alimentari sia freschi che lavorati – si legge in un comunicato diffuso dall’ufficio statistiche del Comune di Terni –  contrariamente all’indice generale, continuano ad aumentare costantemente, anche se nel mese di marzo la crescita è stata più modesta rispetto al passato». «Nel mese di marzo 2023 i principali rincari si sono avuti nel prezzo della frutta,  nei grassi vegetali quali margarina e olio d’oliva, ma anche in alcune bevande sia  alcoliche quali le birre e gli aperitivi».

Il 2023, va ricordato,  è iniziato con l’entrata in vigore dei nuovi listini dell’industria, fattore che ha portato ad una nuova ondata di rincari. Tra gli alimenti d’uso quotidiano, per esempio, il prezzo medio della pasta era già aumentato del 22 per cento, il riso del 40, la polpa di pomodoro del 29, la carne di tacchino del 31 per cento e quella di bovino del 17. Con olio (anche di semi di girasole) già alle stelle (a gennaio segnava un + 30 per cento). Il fenomeno “zucchine amare” sta facendo cambiare le abitudini ai ternani, che per far fronte al carovita e non volendo cambiare abitudini alimentari, lasciano il supermercato e vanno nei discount. L’attenzione è alle offerte e allo scontrino finale.

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