di Marco Brunacci
PERUGIA – I palchi della Schlein, come abbiamo spiegato nel dare in anticipo l’arrivo in Umbria della neosegretaria nazionale Pd, potevano fornire indicazioni sul futuro prossimo del Pd in Umbria.
Quindi, carta e penna e prendere appunti: a Umbertide stamattina palco gremito. Candidato sindaco in testa, candidati consiglieri di tutta lista dietro a lui.
L’affollamento è voluto dalla Elly Schlein in persona, che ha chiamato accanto a sé tutti quelli che devono correre per questo finale di campagna elettorale.
Ovviamente insieme ai vertici del partito umbro, segnatamente il segretario regionale Tommaso Bori.
Palco di Terni. Scenario diverso. Schlein arriva in ritardo. Invito a salire sul legno spopolato. Schlein prende atto che avrebbe solo la compagnia del candidato sindaco, professor José Maria Kenny, e del segretario comunale di Terni, Spinelli (che per altro è anche candidato come consigliere comunale). Si guarda dietro e si porta sul palco il segretario Bori.
Conclusione: il Pd ternano resta molto geloso della sua autonomia e ci tiene a tenere le distanze da Perugia. Una volta si sarebbe detto che qui è la Cecenia del partito umbro. Ma poi sono cambiati gli scenari geopolitici. Resta un’aria di orgoglioso isolamento di cui si parlerà – c’è da esserne certi – a urne chiuse.
Così i palchi della Schlein, agli osservatori attenti, suggeriscono scenari per il prossimo futuro del Pd.



