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Incertezza docet

L’analisi di Angelo Drusiani

di Angelo Drusiani

4 maggio 2023: Banca Centrale Europea aumenta il tasso di riferimento di 0,25 punti. Il giorno precedente quella statunitense aveva assunto analoga decisione. Indici azionari, sempre il 4 maggio, negativi su tutti i due fronti dell’Atlantico, nel timore che le due Banche avrebbero proseguito nella fase restrittiva dei tassi, al di là delle dichiarazioni dei due Presidenti. 5 maggio 2023: umore di segno opposto, perché negli Stati Uniti ottimi dati su occupazione. Indici azionari in rialzo, quello di Piazza Affari segna, a sorpresa, un più 2,54%. Se disegnassimo un grafico sarebbe a zig-zag. Come spesso accade, peraltro. In quest’ambito di mercati, segnalati spesso in controtendenza tra una seduta operativa e quella successiva, è opportuno mantenersi “freddi”. Non ragionare giorno per giorno, ma guardare ad un futuro di medio periodo, diciotto mesi almeno, se non ventiquattro.

Gli investimenti delle aziende, che, a loro volta, rappresentano il fulcro degli investimenti nel comparto azionario, hanno un ritorno positivo non nell’immediato, nella maggior parte dei casi, ma dopo un numero di mesi che è legato alla tipologia di attività svolta. In ogni caso, il citato ritorno positivo degli investimenti effettuati, considerando quelli di ampliamento delle strutture o le modifiche di parte della produzione, quasi sempre producono i primi effetti positivi dopo un anno e mezzo o due. Idem, di conseguenza, bisognerebbe calcolare il ritorno positivo per gli investimenti in titoli azionari, in delicate fasi intermedie.

Come quelle che si attraversano ora, segnate da un sensibile rialzo dell’inflazione, che si fatica a ridurre in Eurozona (il valore dell’ultima rilevazione è di poco superiore al livello della rilevazione del mese precedente), a tensioni politiche internazionali tra Occidente ed Oriente del globo, con inevitabili effetti negativi sull’attesa crescita economica, evitando di citare, se non di striscio, la guerra in corso in Europa orientale. Il Pianeta, e chi lo popola, hanno già vissuto fasi simili, dal punto di vista economico, con inevitabili tensioni. Legate al timore di “perdere tutto”, come spesso si sente sussurrare dagli investitori.

In realtà, investendo su più comparti del mercato finanziario, azionario e obbligazionario, si creano situazioni complesse e situazioni relativamente più semplici da gestire. In modo tale da rendere compatibile, con la personale capacità di mantenere un giusto equilibrio, l’inevitabile esposizione al rischio degli investimenti effettuati. Tra questi ultimi, lentamente e gradualmente il comparto legato alle aziende tecnologiche sta riprendendo vigore, dopo avere pagato un costo salato nello scorso anno. Non ci sarebbe da sorprendersi, perché la crescita del globo passerà, in ogni caso, attraverso l’utilizzo sempre più massiccio della tecnologia. Compresa la ricostruzione dei danni subiti dall’Ucraina. Anche il sistema bancario, in quest’ambito, come in quelli tradizionali, avrà un ruolo tutt’altro che secondario.

Poi i BTP e i suoi confratelli tedeschi, francesi (anche se Italia e Francia, in questi mesi si amano un po’ meo, ma passerà!), spagnoli e di altri Ministeri del Tesoro possono fare da contraltare ai capitali investiti in titoli azionari. Preferibilmente, le scadenze settennali e decennali, per scommettere sul calo degli attuali rendimenti nei prossimi dodici-diciotto mesi. Ad ogni punto di rendimento di mercato in meno, il valore di mercato di un’emissione settennale sale in media di poco meno di sette punti e di quasi otto quella decennale.

Per concludere, ho fatto un pensiero ad una canzone del 1964 cantata da Neil Sedaka: «…questo re dei pagliacci, che la gente crede sia di buon umore…». Perché chi canta, recita, parla o scrive, vive i di sentimenti interiori differenti da quanto appare, perché si deve dare di se stessi l’immagine che il ruolo interpretato pretende. E oggi, 5 maggio 2023, era il saluto finale a Chicco…

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