di Marco Brunacci
TERNI – I punti salienti del voto a Terni, visti attraverso le liste.
MASSELLI SINDACO E FDI. C’è poco da dire: sono mancati i voti di Fratelli d’Italia rispetto alle ultime elezioni. Ma c’era anche una lista Masselli in campo. Però è un dato acquisito che da quelle parti, tutti debbano correre molto di più e dimenticare i forti attriti interni per vincere il ballottaggio. Masselli ha un paio di punti e spiccioli percentuali in meno delle sue liste. Non è una bella cosa: 38,46 contro 35,81. Indovinate dove sono andati? Esattamente a ingrossare il fiume di consensi personali di Bandecchi. E’ ragionevole pensare che al ballottaggio torneranno sul candidato di centrodestra, sempre che i suoi si decidano a fare una campagna elettorale il più possibile “inclusiva” e investano più in simpatia. Materie nelle quali non sono fortissimi.
BANDECCHI SINDACO. L’alfiere di questo esperimento con un po’ di peronismo fatto in casa e tanta forza personale ha ottenuto molto ma ha giocato tutte le sue carte, compresi i tempi e i modi e le tecniche elettorali migliori. Ora non ha più conigli nel cilindro e dovrà farsi forte della dilagante sfiducia nella politica (fenomeno nazionale) e dell’insoddisfazione di una città che comunque è molto insoddisfatta. Le obiezioni però alle quale dovrà rispondere sono quelle di inizio campagna elettorale: come fa l’imprenditore Bandecchi a mettere insieme impegni da sindaco e da imprenditore, interessi dell’uno e dell’altro, lavoro oscuro di medio-lungo periodo alla guida di una città complicata e che ha bisogno di tanta attenzione? Ce lo vedono gli elettori a passare intere giornate al Ministero a discutere vanamente di un Accordo di programma che viene rinviato di riunione in riunione?
TUTTE LE PREFERENZE
SORPRESA: ECCO IL TERZO PARTITO DI TERNI. Attenti, qui arriva un numero che è una condanna: Alternativa popolare, il partito di riferimento di Bandecchi, ha preso ovviamente meno della lista dell’imprenditore, ma è ufficialmente il terzo partito di Terni dietro a Fratelli d’Italia (18) e Pd (15). Ha ottenuto il 6,90 (senza contare – va detto – sulla forza delle preferenze date a questo o a quel candidato consigliere). Contro il 6,53 di Forza Italia e del Movimento 5 stelle. Riflessione: Forza Italia viene tirata da Ferranti e Fatale e sempre lì resta. Fa acquisti e non si muove. Cinquestelle aveva un buon candidato sindaco, ma non sembra avere un gran futuro (con la Schlein che incombe).
Ps. La Lega non merita un capitoletto, i suoi voti sono evaporati (il sindaco uscente Latini per chi avrà fatto campagna elettorale? Offeso, si sarà legittimamente rifiutato di remare? O sarà salito sull’Aventino?) e hanno ingrossato il fiume di Bandecchi.
L’INCREDIBILE PASTICCIO DEL CENTROSINISTRA. Umbria7 lo ha fatto notare per settimane e ieri lo ha sottolineato con la matita rossa (come si conviene in questo caso): se Pd e Cinquestelle si fossero parlati e intesi, il fenomeno Bandecchi sarebbe già archiviato e il ballottaggio poteva persino essere un annuncio di riscossa regionale. Insieme Kenny e Fiorelli fanno 5 punti in più del presidente della Ternana. Divisi sono fuori dal ballottaggio, come segnalato, senza fare sconti, da tutti i media nazionali.