PERUGIA – Ci sono importanti novità per il raddoppio delle rampe dello svincolo di Ponte San Giovanni. Si tratta di una opera fondamentale per il miglioramento del traffico nella zona, anche perché si unisce alla realtà più ampia della realizzazione del “Nodo” di Collestrada. Presso la sede dell’assessorato alle Infrastrutture della Regione Umbria si è tenuto l’incontro di avvio della conferenza dei servizi preliminare per il progetto di fattibilità tecnico-economica.
La conferenza è stata indetta dalla Regione Umbria, su istanza di Anas, al fine di orientare la progettazione definitiva verso un intervento che abbia la più ampia condivisione degli enti coinvolti, tenuto anche conto dei numerosi confronti fin qui avvenuti. Hanno partecipato in particolare i rappresentanti della Regione, della Provincia di Perugia e del Comune di Perugia ed è stata l’occasione per Anas di illustrare le ipotesi progettuali sul tappeto con la documentazione per fornire tutti i chiarimenti necessari.
Tre sono le alternative progettuali sul tavolo. Attraverso una valutazione tecnico-economica e di fattibilità delle opere in esercizio è stata selezionata la soluzione più performante, che prevede principalmente il potenziamento a due corsie delle rampe da Ponte San Giovanni a Perugia/Roma e viceversa, unitamente a una riconfigurazione complessiva dello svincolo e all’eliminazione di manovre di scambio. Durante la conferenza dei servizi preliminare il responsabile del procedimento, l’ingegner Fabrizio de Franciscis di Anas-Gruppo FS, ha illustrato i contenuti della soluzione tecnica proposta e le procedure circa l’approvazione e la realizzazione delle opere anche in relazione al nuovo codice degli appalti.
DODICI FASI
Gli interventi previsti verranno volutamente realizzati in dodici fasi costruttive, studiate appositamente nel numero e nella tipologia in relazione alle condizioni al contorno ed alla mobilità di area vasta e finalizzate proprio a minimizzare i disagi alla circolazione, valutando anche opportune deviazioni, viabilità provvisorie o alternative e lavorazioni notturne. Tale intervento di potenziamento contribuirà significativamente all’integrazione del sistema di mobilità per l’accessibilità a Perugia e al decongestionamento del tratto di E45 interessato, rendendo le condizioni di guida più sicure. Di certo non risolve i problemi che si stanno affrontando con il I ed il II stralcio, ma si inserisce all’interno della strategia finalizzata a risolvere la complessa criticità della viabilità in corrispondenza di Perugia, che prevede l’integrazione di una molteplicità di azioni che riguardano la realizzazione integrale del nodo stradale di Perugia.
Il primo stralcio riguarda il tratto Collestrada-Madonna del Piano in variante alla E45, con progetto definitivo approvato, validato dall’ANAS e in fase di acquisizione delle previste autorizzazioni. Il secondo è in fase di revisione progettuale in variante al raccordo autostradale Perugia Bettolle, da Madonna del Piano alla Pievaiola.
POTENZIAMENTO E MANUTENZIONE
E’ previsto il potenziamento dello svincolo in località Ponte San Giovanni cui si riferisce la conferenza preliminare in atto, anche con l’originale posizionamento delle barriere antirumore fotovoltaiche, appositamente richieste dalla Regione, che forniranno energia rinnovabile certificata da un pannello posto all’interno dell’abitato di Ponte San Giovanni ed utilizzata in loco per un obiettivo pubblico da definire; in merito sia la Regione che il Comune hanno confermato ufficialmente la necessità del mantenere lo svincolo di Via Adriatica che verrà quindi facilitato con l’allungamento e l’allargamento della rampa di accesso per impedire la formazione di file;
E’ inclusa pure la manutenzione straordinaria per il consolidamento alternativo delle due canne della galleria Pallotta per adeguamento obbligatorio alle norme europee con una tecnica particolarmente innovativa sperimentata di recente che prevede il funzionamento del cantiere solo di notte, con l’inserimento graduale di prefabbricati che seguono la curva delle gallerie ed il posizionamento di teli impermeabili; il traffico notturno, verrà dirottato sulla viabilità ordinaria.
QUESTIONE FERROVIA
Senza dimenticare la nuova fermata ferroviaria Aeroporto/Collestrada lungo la Foligno-Terontola che, abbinata alla ricollocazione e riqualificazione della stazione di Ellera (con un potenziamento del servizio merci in funzione di possibili esigenze dello stabilimento Perugina/Nestlè) andrà a costituire quella tratta urbana da utilizzare in futuro come metropolitana di superficie che attraversa da Ovest ad Est la città di Perugia con riduzione del traffico veicolare. E’ prevista anche la riapertura completa della linea ferroviaria FCU in modalità elettrica che vede nella stazione di Ponte San Giovanni, in cui proseguono incessantemente i lavori di funzionalizzazione e ammodernamento, l’incrocio fondamentale fra la linea Foligno-Terontola e la FCU.
Commenta l’assessore regionale ai trasporti, Enrico Melasecche: «Prosegue l’impegno incessante, quanto molto articolato che affronta e va a risolvere finalmente, con coraggio e in chiave decisamente eco-compatibile, i problemi di quella vasta area, fondamentale per l’accesso da parte dell’intera Umbria al capoluogo regionale, tornando a garantire per la E45 la regolarità dei flussi nord sud e viceversa, riducendo la quantità del traffico di attraversamento delle gallerie di Perugia, privilegiando sia il ferro ma anche le necessarie varianti stradali da decenni in discussione».
Da Melasecche arriva un ringraziamento ad Anas «per l’impegno e la collaborazione che sta dimostrando in tutta l’Umbria, sia per le manutenzioni straordinarie, che stanno assicurando sicurezza e qualità con interventi della durata di decenni e che porterà, entro il 2024, ad avere una forte quanto definitiva riduzione dei cantieri stessi, sia per le nuove opere che stanno procedendo con le fasi essenziali di studio, progettazione, autorizzazione verso la cantierizzazione. Il nuovo Piano regionale dei trasporti, in fase di predisposizione e confronto è il documento che definisce il quadro complessivo che porterà da qui al prossimo decennio la Regione a rompere quell’isolamento che ne ha fin qui frenato lo sviluppo».