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Buoni del tesoro poliennali, Caron non ti crucciare

L’analisi di Angelo Drusiani

di Angelo Drusiani

TERNI – “Noi leggevamo un giorno per diletto
di Lancillotto, come amor lo strinse:
soli eravamo e senza alcun sospetto…

…la bocca mi baciò tutto tremate:
galeotto fu il libro e chi lo scrisse:
quel giorno più non vi leggemmo avante.”

È nel quinto Canto dell’Inferno della “Commedia” che Dante ricorda e anticipa una delle peggiori situazioni che la vita ci ripropone: uccidere per “amore”. O, in realtà, per gelosia o perché non si sa come uscire da una situazione difficile. Inutile aggiungere descrizioni o commenti relativi a quanto accaduto in questi ultimi giorni. C’è solo una considerazione: il genere umano non muta, pur a fronte del divenire dei secoli. Certo, non è consolatorio, questo ragionamento. Ma, per essere pratici, alternative? Nessuna, se in tanti secoli il nostro pianeta non ha indicato al genere umano un percorso meno accidentato.
“Caron, non ti crucciare: Vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole, e più non dimandare.”
Un poco prima, siamo al terzo Canto, in forma un po’ aggressiva, l’invito a Caronte da parte di Virgilio a non eccedere nelle domande. Ed è in pratica la risposta che mi do alla mia domanda se vi possano essere alternative al comportamento, anche negativo, che caratterizza a volta il genere umano. Con tratti moderni di linguaggio: anche così è la vita, lo si voglia o non lo si voglia.
C’è altro. Da lunedì prossimo sarà possibile sottoscrivere una nuova tipologia di BTP, i Buoni del Tesoro Poliennali che da tanti anni rappresentano la spina dorsale del finanziamento statale del nostro Paese. Si tratta, come non di rado si verifica, di una novità. Un’emissione con durata quadriennale, che propone due livelli di flusso cedolare. Il primo, della durata di due anni, che pagherà una cedola, al lordo della ritenuta del 12,50 per cento, pari al 3,25% annuale, suddivisa in due rate, fino al 13 giugno 2025. Il secondo, ancora della durata di due anni, che pagherà una cedola lorda del 4%, fino alla data di rimborso, fissata al 13 giugno 2027. Ma non finisce qui, perché, all’atto del rimborso, il citato 13 giugno 2027, al sottoscrittore che avrà conservato in portafoglio il titolo acquistato in sottoscrizione, dal 5 giugno prossimo e per l’intera settimana, salvo chiusura anticipata delle sottoscrizioni stesse, per eccesso di richieste, verrà accreditato il premio fedeltà, pari allo 0,50% lordo del valore nominale sottoscritto. Algebricamente, il rendimento lordo di questo investimento si attesta a poco meno del 4%, esattamente al 3,75 per cento, comprendendo il premio fedeltà. Un poco meno, 3,55%, in assenza del citato premio fedeltà. Il codice ISIN assegnato al titolo è IT0005547390.

Ma non finisce qui la disamina della nuova proposta. Disamina, peraltro, che esula, almeno in parte, dalla strategia che una parte consistente degli investitori pone in essere, una volta sottoscritto un titolo obbligazionario, che sia governativo o, per quel poco che il mercato offre, collocato da società per finanziare la propria attività. Una forma di indebitamento che affianca la richiesta di affidamenti bancari. La premessa è che il tasso d’inflazione scenderà anche in Italia, il cui valore, fra circa due anni, potrebbe scendere ad un livello non molto superiore all’agognato 2%. Laddove questa prospettiva trovasse conferma, gli attuali rendimenti di mercato diminuirebbero sensibilmente. A fronte della citata diminuzione del rendimento da offrire al mercato, il valore sia dei titoli di Stato, sia delle obbligazioni societarie aumenta via via. Maggiore è la durata, e maggiore è l’incremento del valore del titolo. Ne consegue che, cedendolo a mercato, si potrà incamerare una discreta plusvalenza. Ad esempio per intuire il motivo di questa relazione. Pensiamo a un BTP con scadenza 4 anni il cui rendimento (o tasso) è del 4%. Se il tasso di mercato a 4 anni a un certo punto diminuisce al 3,5%, il rendimento di quel BTP sarà più attraente. Molti saranno disposti a comprarlo per ottenere un rendimento del 4% perché ora può investire i propri risparmi solamente ad un rendimento inferiore, al 3,5%! Di conseguenza, affinché il rendimento del vecchio BTP si allinei a quello di mercato, il suo prezzo deve aumentare.
Più di una opportunità: cedola iniziale e successiva di buon livello, premio fedeltà, e volendo, possibilità di incamerare una plusvalenza!
Cos’altro ancora? Mutuando da un pubblicità ben nota.

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