TERNI – Non ci ha messo molto il sindaco Stefano Bandecchi per dettare l’agenda di lavoro alla sua giunta. Il 2 giugno gli ha dato le deleghe, il 3 il lavoro da fare.
Due le priorità: entro 10 giorni il taglio dell’erba del verde pubblico, aiuole e spartitraffico compresi; stop ai lavori del Verdi. Lo stralcio da 8 milioni e 100mila euro che riguarda il recupero del teatro comunale deve essere fermato. L’amministrazione Bandecchi vuole infatti che si abbandoni il contesto della ricostruzione del dopoguerra e che si rispolverino i fasti neoclassici del Poletti. Sulla manutenzione delle aiuole e dei cigli stradali Bandecchi vuole il colpo ad effetto, la partenza con il botto. I 400mila euro della manutenzione ordinaria non consentono in verità di sostenere la carica straordinaria dei decespugliatori. Ma il vicesindaco Riccardo Corridore, nella conferenza stampa convocata sabato mattona a palazzo Spada, ha fatto sapere che nel bilancio ereditato dalla precedente amministrazione ci sono delle poste attive da utilizzare. Denari segnalati alla amministrazione entrante dal sindaco uscente Latini, nell’ottica di quell’ottima intesa che è stata già suggellata dalla cerimonia del cambio di guardia, quella della famosa proposta di consulenza a Latini.
Più complessa, molto più complessa, la vicenda del Verdi. La firma del contratto di affidamento dello stralcio da 8 milioni ha richiesto almeno tre anni di lavoro amministrativo. Prima il bando per la progettazione, poi il progetto vero e proprio, quindi la gara Europea. Tutto questo con una fitta corrispondenza con la Sovrintendenza che ha messo il vincolo sul cine teatro anni Cinquanta.
Nel frattempo si è aggiunto anche l’affidamento della direzione dei lavori per quasi 300mila euro.
Stoppare ora il cantiere, modificare il progetto, vuol dire azzerare l’iter voluto dalla amministrazione Latini – Salvati e ripartire da capo.
Resta da capire come andrà a finire il capitolo delle spese finora sostenute dal Comune di Terni. E quale sarà il parere della Sovrintendenza.


