TERNI – Se è vero che la speranza è l’ultima a morire, lo hanno dimostrato quanti hanno preso parte nella mattinata di venerdì 16 giugno alla manifestazione regionale, organizzata dalle sigle sindacali degli inquilini e assegnatari – Sunia, Sicet, Uniat e Unione Inquilini – all’ingresso della Prefettura di Terni, per mobilitare e sensibilizzare sui gravi ritardi dei bandi per le casi popolari in Umbria e rivendicare il diritto alla casa per ogni cittadino.
In mezzo alle bandiere svolazzanti e cartelloni con la scritta “Ater Umbria centinaia di case libere devono essere adeguate e assegnate a chi ne ha bisogno”. Matteo Lattanzi, segretario provinciale Sunia Terni, si fa portavoce di una situazione ormai allo stremo e insostenibile per centinaia e centinaia di nuclei familiari: «Da oltre 4 anni il bando per le casi popolari in Umbria non viene pubblicato, troppe famiglie sono in attesa di assegnazione e di vedersi riconosciuto un diritto sacrosanto che è il diritto all’abitare. Ci sono una serie di paradossi che come sindacati denunciamo: l’assenza della possibilità di partecipare al bando e vecchie graduatorie dove si evince un punteggio molto alto per le famiglie numerose che però non hanno visto assegnate le case, in quanto mancano in alcune zone della nostra Regione gli alloggi per le famiglie numerose». «In questa Regione con molte persone con redditi bassi, l’accesso alle casi popolari è quasi impossibile – afferma Maria Rita Paggio, segretario Cgil Umbria – quindi c’è la necessità di riaprire i bandi e di aumentare il numero di alloggi per dare risposta alle tante persone in difficoltà». L’emergenza abitativa riguarda tutte le fasce di popolazione, dai giovani, agli anziani, alle persone che disabilità che non possono vedersi negate e alienate un diritto universale e necessario, senza dover scegliere quale spesa affrontare come primaria, secondaria o terziaria.




