In Umbria 600mila conchiglie attendono grandi e piccini nella loro nuova casa

A Città di Castello il museo Malakos è pronto ad accogliere i visitatori con una veste rinnovata

CITTÀ DI CASTELLO (Perugia) – Si rinnova totalmente la collezione di conchiglie più grande d’Europa che ha sede proprio in Umbria. A Città di Castello, infatti, c’è un museo unico di scienze naturali, con più di 600mila esemplari malacologici custoditi. E’ questo il filo conduttore del nuovo allestimento del museo Malakos che allarga i suoi orizzonti e partendo dal mare racconta l’evoluzione e la vita sulle terra di tutte le specie viventi.

Dall’antichità ai tempi nostri, dallo spazio alle viscere del pianeta, basta una conchiglia per carpire i segreti dell’Universo divertendosi. Questa la nuova ed unica nel suo genere mission del museo tifernate, la più grande collezione privata di conchiglie con oltre 600.000 esemplari che sabato 17 giugno alle ore 17 inaugura il nuovo percorso espositivo, con nuovi incredibili reperti che risalgono all’alba dell’uomo.

Il museo Malakos ha annunciato la suo nuova veste, una nuova esposizione, un nuovo logo, creato dalla designer Elisa Nocentini e dei percorsi di fruibilità completamente rinnovati con una nuova proposta didattica per le scuole e per gruppi di viaggiatori. Si svolgeranno dalle visite guidate ai laboratori interattivi per adulti, bambini, gruppi e scolaresche.

Il filo conduttore della nuova esposizione, come è stato illustrato questa mattina nel corso dell’anteprima, dall’assessore alla cultura del comune di Città di Castello, Michela Botteghi, dalla direttrice del museo,  Debora Nucci, dal professor, Gianluigi Bini, luminare della malacologia, curatore del museo e responsabile scientifico e da Beatrice Santucci, ricercatrice associata,  è la conchiglia, che parte per un viaggio attorno al mondo e nelle ere passate per incontrare nuovi animali, piante, fossili e raccontare una storia straordinaria.

Un percorso tutto nuovo che porta il visitatore ad esplorare luoghi lontani ed epoche remote.  Si parte dalla stanza della malacologia come campo base per innumerevoli scoperte, con la conchiglia che conduce per gli oceani con il Percorso blu e nei deserti e foreste con la sala della Terra; poi un tuffo nel passato con i reperti fossili, le ammoniti ed un percorso nelle viscere della terra grazie a minerali scintillanti nella sala di Geologia. Un’esposizione di antropologia che mostra pezzi originali che fanno parte del nostro lontano passato, per emozionare con gli strumenti maneggiati dai nostri antenati ed infine un percorso immersivo dove coinvolgere tutti i sensi grazie alla mostra sensoriale.

Parole d’ordine “scoperta ed emozioni.  Il museo Malakos potrà utilizzare sei diverse sale e percorsi per un’esplorazione a tutto tondo del pianeta terra e della natura. Ad ogni sala sarà abbinata una visita guidata e un laboratorio pratico prenotabili con le nostre biologhe e con il paleontologo. Sono previste anche singole vetrine dedicate agli specialisti su Pleurotomarie, rarissime da vedere soprattutto tutte insieme, e Murici, vetrine temporanee che cambieranno periodicamente per illustrare le famiglie di molluschi più particolari, rivolte ad un pubblico di specialisti ed esperti. Il tutto accompagnato da workshop e convegni annuali che richiameranno esperti da tutta Italia.

Saranno prenotabili nuovi pacchetti gite in collaborazione con il Centro delle Tradizioni Popolari: si potrà imparare a fare la pasta fatta a mano al mattino, pranzare o far merenda nel parco secolare o nell’antica cucina per poi tuffarsi al Museo Malakos con i laboratori sulla natura e la conservazione. Diversi menù attendono i visitatori in collaborazione con forni, pasticcerie e gelaterie locali. Ma non è tutto: sarà anche possibile acquistare artigianato locale nel bookshop del museo, per un servizio a 360 gradi all’interno di una delle ville più suggestive territorio, Villa Capelletti a Garavelle.

Di nuovo polo museale divulgativo a tema scientifico ha parlato l’assessore alla Cultura Michela Botteghi, che hanno aggiunto: «Malakos è uno dei nostri musei didattici, pensato per avere un’esperienza positiva con le scienze e un approccio interessante per le scuole e per i visitatori, grazie ad un patrimonio insigne di reperti, dalle conchiglie all’ambiente in cui vivono. Ringrazio il professor Pierluigi Bini, Debora Nucci e Beatrice Santucci, instancabili animatori di Malakos, per una ricerca permanente e sempre creativa, che va ben oltre i limiti dell’affidamento». 

Come ha spiegato la direttrici Nucci, quello che spalancherà le porte sabato sarà «un museo per tutti ed alla portata di tutti. La divulgazione si arricchisce di nuovi stimoli e di percorsi che potranno esser fruiti da tutti i livelli di conoscenze, di età o di bisogni speciali».

La polizia dà il benvenuto agli allievi del 220° corso, Prisco: «Da oggi la sicurezza nelle nostre città è affidata anche a voi»

Umbria Pride: manifesti strappati appena affissi. Bucaioni: «Noi fieri di ciò che siamo, loro esprimono solo odio»