Io, io, il capogruppo è mio

Lo sfaldamento del sistema dei partiti alla prova del capogruppo consiliare: tutti sgomitano per farlo

Redazione Terni 

TERNI – Le zanzare che hanno assistito ai primi contatti interni dei gruppi consiliari raccontano di scene memorabili. Solo i gruppi con un unico eletto hanno trovato l’intesa sul capogruppo. Claudio Fiorelli, Cinque Stelle, è stato concorde con sè stesso nell’indicare Fiorelli come capogruppo. Così Francesco Ferranti per Forza Italia. Stesso spartito per Valdimiro Orsini per la civica Terni per Masselli.

Tutto il resto, appena si va oltre a un eletto per gruppo, la situazione diventa complicata. Nel Pd sono in tre: Francesco Filipponi, Maria Grazia Proietti, Pierluigi Spinelli. Quest’ultimo, secondo le indiscrezioni raccolte da Umbria7, avrebbe difficoltà a riconoscere la leadership di Filipponi che pure lo ha “triplicato” nel risultato elettorale. 

Per non parlare di FdI, qui il testa a testa è tra il candidato a sindaco Orlando Masselli e Marco Cecconi che vanta il maggior numero di preferenze.  Si parla di una riunione tenuta due sere fa nella quale tutti gli eletti del partito ternano della Meloni – cinque – hanno rivendicato per sé il capogruppo. 

Dal mondo Bandecchi sindaco invece arrivano notizie di grande unità. Il dominus politico e amministrativo Riccardo Corridore sta lavorando a un gruppo unico di venti consiglieri comunali, quello di Alternativa Popolare capace di raccogliere tutte le liste civiche che hanno sostenuto il patron  di UniCusano e della Ternana. 

Per il capogruppo si parla di un nome che si è fatto le ossa in quel di Roma: Guido Verdecchia. Il suo curriculum è ricco di esperienze.

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Teatro Verdi, intanto Sgarbi non viene a Terni. Il sindaco Bandecchi lo ha già detto e va cauto: «Valutiamo..»