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La Festa della Repubblica a Perugia, Romizi: «Celebriamo libertà e democrazia»

Il primo cittadino celebra il suo ultimo 2 Giugno alla guida del capoluogo: «Ho sempre ascoltato tutti» | LE FOTO

PERUGIA – Ai giardini del Frontone Perugia ha celebrato la Festa della Repubblica. Il 2 giugno di quest’anno è stato anche l’ultimo da sindaco di Perugia di Andrea Romizi. Numerosi sono stati i cittadini e le autorità civili, religiose e militari della regione, nonché le associazioni di combattenti e reduci di guerra che hanno preso parte alla cerimonia.

Tra le autorità erano presenti la presidente della Regione Donatella Tesei, il vicepresidente Roberto Morroni, il vicepresidente dell’Assemblea legislativa regionale Michele Bettarelli, la presidente della Provincia di Perugia Stefania Proietti, il sindaco di Perugia Andrea Romizi, gli assessori Luca Merli ed Edi Cicchi. Hanno preso parte alle celebrazioni anche i consiglieri comunali Michele Cesaro, Francesca Renda, Nicola Paciotti, Maria Cristina Morbello, il prefetto Armando Gradone, il questore Giuseppe Bellassai, l’arcivescovo Ivan Maffeis, la comandante della polizia locale Nicoletta Caponi, la deputata Emma Pavanelli e il procuratore generale Sergio Sottani. Presenti anche i consoli onorari di Francia e Brasile, il rettore dell’Università di Perugia Maurizio Oliviero, il rettore dell’Università per Stranieri Valerio De Cesaris, numerosi sindaci della Provincia e tanti altri.

La cerimonia ha preso il via con l’ingresso dei gonfaloni di Regione, Provincia e Comune. Sono seguiti gli onori al prefetto Gradone, l’alzabandiera accompagnato dall’Inno d’Italia cantato dai cori presenti, ossia il coro di voci bianche e coro giovanile del conservatorio di musica “Francesco Morlacchi” ed il coro dell’Università degli Studi di Perugia. La cerimonia ha visto l’esecuzione dell’inno dell’Unione Europea, la lettura del messaggio inviato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella ai prefetti.

Successivamente hanno preso la parola le autorità per gli interventi istituzionali. Ad aprire la serie è stata la presidente Tesei che ha parlato, riferendosi all’Italia, di un «grande paese che, tramite i valori della Costituzione, sa dare risposte e fare squadra anche nei momenti di difficoltà e bisogno. La festa di oggi – ha aggiunto la governatrice – ci deve quindi rendere consapevoli dell’importanza della democrazia e del rispetto delle istituzioni nonché indurre a lavorare mettendo sempre al primo posto il bene delle comunità».

Per la presidente della Provincia di Perugia Stefania Proietti il 2 giugno permea l’aria un «sentimento di appartenenza allo Stato ed alle Istituzioni; ecco perché va rivolto un pensiero di gratitudine a coloro che lavorano per il bene del Paese nonché agli insigniti che sono esempio per i giovani. Il 2 giugno è la festa di tutti gli italiani, i cui valori sono racchiusi nella Costituzione». Proietti, ricordando i conflitti in Ucraina ed in tante altre parti del mondo, ha ribadito che l’Italia, come scritto nella Costituzione, ripudia la guerra e lavora per garantire a tutti il diritto alla pace. La presidente della Provincia si è poi rivolta ai giovani, definiti «il nostro futuro e nostro presente, a cui dobbiamo far capire che devono e possono essere protagonisti scrivendo la storia futura del Paese».

Per il sindaco Romizi celebrare il 2 giugno significa «celebrare libertà, pace, democrazia, Costituzione. Sono i pilastri fondamentali su cui ora e in ogni tempo deve reggersi l’Italia. Quel terreno, va ricordato, fu, in alcune realtà, preparato da un passaggio di avvicinamento fondamentale, ovvero le prime elezioni per il ristabilimento dei consigli municipali dopo la fine della dittatura».  

Il primo cittadino ha aggiunto anche una nota personale al suo discorso: «Quello di oggi – ha ricordato Romizi è un 2 giugno se possibile ancor più carico di significato. Sancisce il mio ultimo anno nelle vesti di sindaco della Città di Perugia. Questo mio impegnativo ma affascinante cammino da amministratore mi ha dato l’opportunità di conoscere e vivere molte belle e stimate figure istituzionali, molte delle quali oggi qui presenti con cui ho potuto instaurare un rapporto proficuo e sinergico finalizzato al bene della nostra comunità, a migliorarla, accrescerla, a renderla conscia del suo potenziale e a fare in modo che questo possa esprimersi nel suo massimo compimento».

Dal sindaco è stato espresso un sentimento «di particolare riconoscenza sento di dover rivolgere a tutti i miei concittadini che hanno voluto concedermi il grande privilegio di servire questa città. Ogni vostra parola, ogni vostro appunto, ogni vostro consiglio, ogni vostra critica, ogni vostro parere vi assicuro non è mai rimasto inascoltato».

A quelle di Romizi sono seguite le parole del presidente della consulta degli studenti Francesco Palmiotti, che ha parlato di «rispetto, ossia di avere riguardo per gli altri, come di valore riconosciuto nella Costituzione al pari di legalità, giustizia, antifascismo ed  uguaglianza».

Il microfono è quindi passato al prefetto Armando Gradone che ha posto l’accento, riferendosi al recente passato, sui «giorni dolorosi per l’Italia duramente messa alla prova da disastri e lutti dovuti all’alluvione dell’Emilia-Romagna. L’auspicio in tal senso è che sia fatto il possibile perché tutto torni alla normalità quanto prima. Ciò conferma la fragilità dei nostri territori e la necessità di un forte impegno per contrastare i cambiamenti climatici e tutelare l’ambiente. Un sentimento di affetto è stato poi rivolto alle popolazione umbre colpite dal terremoto, anche in questo caso accompagnato dalla speranza di una immediata ripartenza.»

Gradone ha spiegato che celebrare il 2 giugno è l’occasione per trovare «le ragioni dell’impegno comune in difesa dei valori della Costituzione ed ha rimarcato che il nostro Paese sa dare il meglio di sé nei momenti difficili, come ha dimostrato la vicenda del Covid».

Ensemble Simphony Orchestra_foto di Alessio Branda

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