La festa di memoria e riflessione celebrata in grande. Oggi il clou del XX Giugno

Ecco come è andata la mattinata: dalla deposizione delle corone di alloro all’iscrizione nell’Albo d’oro di una personalità perugina

PERUGIA – «Ogni 20 giugno facciamo innanzitutto memoria – ha esordito così il sindaco Andrea Romizi – di quanto avvenne in 6 giorni significativi per la nostra città e per la storia del Risorgimento nazionale». Cosa successe in quei giorni dal 14 giugno 1859? «Con l’inizio dell’insurrezione, con la cacciata del delegato apostolico e con la costituzione della giunta provvisoria composta da Guardabassi, Faina, Danzetta e Berardi, Perugia manifestò con profonda convinzione il proprio anelito di libertà e la propria adesione al progetto di Unità italiana».

A Perugia si sono svolte questa mattina le celebrazioni per la ricorrenza del XX Giugno, partendo da Borgo Bello, dove sono state deposte corone di alloro prima al monumento ai caduti del XX Giugno 1859, quindi alla lapide che ricorda l’ingresso delle truppe alleate a Perugia nel 1944 presso la Fondazione Agraria e, infine, alla lapide in memoria dei patrioti fucilati nel 1944 dai nazi-fascisti presso il Poligono di tiro. Presenti le autorità civili, militari, le associazioni combattentistiche e d’arma, le scuole e i tutti i cittadini che hanno voluto vivere insieme questa giornata di memoria e di riflessione.

Dopo l’accensione della fiamma da parte dei vigili del fuoco sulla sommità del monumento del XX Giugno, all’ingresso dei giardini del Frontone, il sindaco Andrea Romizi ha pronunciato il suo discorso alla presenza delle autorità civili e militari. Erano presenti, in particolare, il prefetto Armando Gradone e il questore Giuseppe Bellassai, la comandante della polizia locale Nicoletta Caponi, l’assessore regionale Paola Agabiti e il presidente dell’assemblea legislativa regionale Marco Squarta, i consiglieri regionali Andrea Fora e Tommaso Bori, la consigliera Erika Borghesi in rappresentanza della Provincia, gli assessori comunali Luca Merli, Leonardo Varasano, Gabriele Giottoli e Margherita Scoccia, il presidente del Consiglio comunale Nilo e numerosi consiglieri comunali (Francesco Zuccherini, Sarah Bistocchi, Nicola Paciotti, Marko Hromis, Lucia Maddoli, Fabrizio Croce, Paolo Befani, Riccardo Mencaglia, Giacomo Cagnoli, Alessio Fioroni, Francesca Renda, Maria Cristina Morbello, Cristiana Casaioli, Emanuela Mori, Massimo Pici, Francesca Tizi), esponenti di associazioni combattentistiche e d’arma e di associazioni cittadine. Hanno partecipato anche i bambini della primaria XX Giugno accompagnati dalle insegnanti.

Celebrazioni XX Giugno. Romizi: «I perugini sono tenaci, valorosi e innamorati. Oggi come nel 1859» – Tutto il discorso del sindaco di Perugia Andrea Romizi

Come da tradizione, alle cerimonie nel Borgo Bello è seguito l’omaggio al monumento ai Caduti presso il cimitero monumentale, dove due volontarie del servizio civile, Laura Casciola Emili e Eleonora Bartolini, impegnate presso l’Unità operativa Servizi al cittadino del Comune di Perugia per il progetto Memoria digitale, hanno ricordato gli avvenimenti – e le vittime – della liberazione della città di Perugia dallo Stato Pontificio nel 1859 e dall’occupazione nazifascista nel 1944. Ultima tappa in piazza Ruggero Puletti, presso la lapide che commemora le vittime di tutti i genocidi.

Nella sala dei Notari si è poi svolta la cerimonia per l’iscrizione nell’Albo d’oro di Carlo Pagnotta. A dare il benvenuto agli ospiti, tra cui il presidente della Fondazione Umbria Jazz, Gianluca Laurenzi, è stato il sindaco affiancato dal presidente del Consiglio Arcudi. Romizi ha dato lettura alle motivazioni alla base della onorificenza: «Uomo di cultura, fondatore e direttore artistico di Umbria Jazz fin dalla prima edizione nel 1973, è stato nominato Cavaliere al merito delle Repubblica nel 2006. La sua passione giovanile per la musica jazz, ha dato vita ad un sogno che, con tenacia e competenza, Carlo Pagnotta ha saputo trasformare nella straordinaria realtà di Umbria Jazz, il più importante festival musicale jazzistico italiano e uno dei più importanti al mondo, che quest’anno festeggia il suo 50° anniversario. Grazie al suo costante impegno nella promozione dello stile musicale che ha sempre amato e di cui ha subito compreso il valore culturale, abbiamo imparato a conoscere ed apprezzare il Jazz – riconosciuto dall’UNESCO, nel 2011, Patrimonio Immateriale dell’Umanità – attraverso i suoi più autorevoli interpreti internazionali. La popolarità che Carlo Pagnotta ha saputo dare a questa forma di espressione artistica ha anche contribuito alla sempre più ampia diffusione del suo insegnamento negli Istituti scolastici ad indirizzo musicale e nei Conservatori, alla nascita di talenti e di un Jazz italiano che ha promosso in contesti internazionali e che, in questi anni, ha avuto modo di emergere ed affermarsi. La nostra città e la nostra Regione sono l’ammirato palcoscenico che richiama ogni anno turisti ed appassionati da tutto il mondo ed a cui Carlo Pagnotta, con la sua opera e le sue capacità, ha dato e continua a dare crescente ed indiscusso prestigio».      

A prendere la parola è stato quindi il direttore artistico di Uj. «Questa onorificenza è più per la manifestazione che per Carlo Pagnotta, è per chi lavora tutto l’anno a Umbria Jazz – ha affermato -. Ringrazio tutti coloro che hanno contribuito fin dall’inizio a creare il festival». Il direttore ha ricordato la recente scomparsa di Adriano Mazzoletti: «Con lui negli anni Cinquanta iniziammo l’avventura dell’Hot Club, poi diventato Jazz Club Perugia. A quei tempi è nata l’idea del festival». Un ringraziamento lo ha rivolto anche ad Alberto Provantini, scomparso nel 2014, tra i promotori di Umbria Jazz in qualità di assessore regionale con delega al turismo. «Spero che fra 50 anni la stessa onorificenza ci sia per chi ci succederà. Non ho mai pensato che sarei diventato da appassionato di jazz un addetto ai lavori. Sono soddisfatto di questo traguardo», ha concluso.

Celebrazioni XX Giugno. Romizi: «I perugini sono tenaci, valorosi e innamorati. Oggi come nel 1859»

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