Made in Terni e L’Alfa di Enrico Mattei è star alla Mille Miglia 

I fratelli Stefano e Federico Salvati guideranno l’auto del fondatore dell’Eni. Un cimelio della storia italiana 

S.P.

TERNI – Enrico Mattei è stato il fondatore dell’Eni e una delle figure rilevanti della Ricostruzione del Paese. Viaggiava per l’Italia del Dopoguerra con una auto di servizio. Quell’Alfa 1900 Super del 1956, che probabilmente lo accompagnò anche all’ultimo volo aereo, il 27 ottobre 1962. 

L’auto ora è tornata alla luce e sarà star alla Mille Miglia in partenza il 13 giugno da Brescia. 

I fratelli Stefano e Federico Salvati da tempo proprietari dell’auto la guideranno – equipaggio numero 396 – in questa competizione che è entrata nella leggenda dei motori italiani. 

Il veicolo fa parte della loro collezione di auto d’ epoca – quasi cento pezzi – custodita a Maratta nei capannoni dell’azienda di famiglia. 

Stefano Salvati, ingegnere, ex presidente dell’associazione industriali, è il motore dell’impresa che dal 1950 realizza in tutto il Mondo grandi infrastrutture. Federico Salvati – un lungo passato in consiglio comunale – è il motore della scuderia che vede pezzi prestigiosi: le Alfa più belle dell’Italia del Boom così come i bolidi da Formula 2 degli anni ’70. 

L’auto di Mattei è forse tra le meno belle ma tra le più ricche di storia e di fascino: «Per gli anni ‘5O questa auto era l’orgoglio dell’industria automobilistica italiana. Una ammiraglia. L’abbiamo comprata alla fine negli anni ’70 perché sul libretto di circolazione riportava la proprietà Ente Nazionale Idrocarburi, con sede a Roma. Le foto ritraevano l’auto con Mattei e il suo autista. Le condizioni del veicolo era pietose, era stata ferma per anni, probabilmente dalla morte del presidente. Il restauro è durato un anno. Ricordo ancora che per le tappezzerie degli interni trovai una fabbrica ad Orvieto che le confezionò su misura».

La partecipazione alla Milla Miglia è cosa impegnativa: «Non è la prima volta ma è la prima volta che sto in equipaggio con Stefano ed è la prima volta che l’auto ha una rilevanza storica. Partiremo accompagnati da un mezzo di supporto tecnico con meccanico e con un carrello per il trasporto dell’Alfa». 

Con loro anche un pezzo di territorio, sulle tute da piloti dei Salvati il logo del Museo Traguardo Scuderia di Amelia.

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