TERNI – «Togliere una gru da un cantiere, per un costruttore, significa terminare un intervento architettonico. Togliere la gru dal Tulipano, per la città, significa vedere la luce in fondo al tunnel: essere riusciti a trasformare quello che era un simbolo di decadenza di Terni in un ponte verso il futuro». Giunio Marcangeli, l’imprenditore che ha cambiato le sorti di una parte di città, annuncia la data dello smontaggio: «L’autogru, che ha un braccio di 150 metri, entrerà in azione tra sabato 24 e domenica 25 giugno». L’emozione che si legge nel viso di Marcangeli non è legata solo alla soddisfazione di aver terminato un intervento di riqualificazione urbanistica tanto importante. «C’è molto di più. Noi tutti, io, mio figlio, i miei collaboratori, siamo cresciuti tenendo negli occhi l’immagine dello scheletro del grattacielo e della sua gru. C’è sempre stata una gru, prima al centro e poi in aderenza. Dal 1979. Ecco, togliere la gru oggi significa regalare davvero a Terni la torre più alta dell’Umbria».
«Assisteremo tutti allo spettacolare smontaggio – sottolinea Marcangeli – io, mio figlio, i miei collaboratori. E’ un momento importante e significativo. E’ come dire alla città: lasciamo sviluppo e non declino a chi viene dopo di noi».
L’autogru arrivata sotto al Tulipano nei giorni scorsi è gigantesca. Una sorta di stazione spaziale che si monta a pezzi. «Solo per le zavorre ci sono voluti tre Tir». Tra pochissimo si vedrà quel braccio smontare una parte di storia di Terni che ha un lieto fine.





