Bandecchi stronca la politica sul Palasport e poi la tocca piano: «Io farò tutto meglio». Randella Melasecche e riapre la giostra dalla quale non si può scendere

Terni travolta da una tempesta di annunci, esternazioni social, giudizi definitivi, vaticini millenaristici. In tandem con Corridore schianta l’assessore regionale che era considerato il più vicino con la sua teoria dell’industriale buono che non doveva scendere in campo

m.brun.

TERNI – «Io farò meglio tutto». Il sindaco-presidente (ancora la Ternana non è stata ceduta) Bandecchi non la tocca mai piano. Non è uno che non crede in se stesso. Neanche da piccolo deve aver avuto problemi di autostima.

A Enrico Melasecche, assessore alle infrastrutture, il politico ternano ritenuto tra i più vicini a Bandecchi prima della discesa in campo fragorosa dell’imprenditore livornese, dice che «gestirà comunque il palazzetto dello sport perché lo abbiamo preso in affitto».
Poi martella: «Il progetto è sbagliato per lo sport locale, prezzi gestionali troppo alti. Impostazione politica sbagliata». Ed eccolo che annuncia: «Io farò tutto meglio».
Per nostra fortuna quello che non dice il sintetico Bandecchi lo chiarisce il vicesindaco Corridore. Un altro che nei giudizi che è lieve – si vede per innato temperamento – come una piuma: «Quando una eccellenza come Stefano Bandecchi scende in campo, ecco il pensiero dell’emblema della politica incapace di difendere il proprio territorio e di pensare solo a se stesso e ai propri affari politici. Assessore, per lei il tempo è in scadenza e a breve sarà ricordato solamente per il “tradimento” a Ciaurro per la sua spocchiosa autoreferenzialità».
L’uno-due con uppercut da stendere un bisonte, Melasecche lo ha preso perché ha ricordato che la discesa in campo di Bandecchi ha provocato danni a Terni, mentre la città avrebbe invece avuto dei vantaggi (per esempio nel caso del Palasport) dal Bandecchi imprenditore.
Chissà se l’assessore continuerà a difendere questa sua teoria – che lascia francamente spazio a tanti dubbi – anche dopo le ultime parole di apprezzamento ricevute dal duo che guida la città.
Ma Terni sembra sempre più una città in balia di una tempesta di annunci, di social esternazioni, di vigili cecchini che non devono cecchinare, di erbacce da tagliare che sarebbero state tagliate comunque, di mercatini da spostare forse sì forse no.

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