De Luca (M5S): «L’insostenibile leggerezza del dibattito sul disastro ambientale di Terni»

I dati sull’incidenza dei tumori, l’allarme inquinamento, la necessità di mettere alla base della discussione le evidenze scientifiche

TERNI – Si dice “impietrito” il consigliere regionale Thomas De Luca (M5S). Motivo? Il dibattito sul disastro ambientale della Conca: «Avviene a colpi di fake news».  Sconcertante la “faciloneria” con cui si sparano dati che non hanno una evidenza scientifica. «Dietro le parole Tumori, Bambini, Malformazioni,  c’è il dolore di tante famiglie». C’è un progetto di vita spezzato.

«Ho ascoltato le parole del sindaco di Terni Bandecchi. In consiglio comunale ha affermato che  “abbiamo statisticamente il doppio di tumori negli adulti ed il triplo nei bambini”.  Un dato che non solo non può essere reale, ma che allarma sapendo di allarmare solo per il gusto di fare spettacolo». De Luca fa riferimento alla V edizione del rapporto Sentieri dell’Istituto superiore di sanità:  mette nero su bianco la presenza di un eccesso di tumori nella fascia d’età pediatrico-adolescenziale 0-24, ma  del 36 per cento. Una cifra agghiacciante. Una cifra che certifica tutta la colpevole inattività delle istituzioni. Una cifra che però non è il 300 per cento. «Diffondere dati inesatti non è una buona cosa da parte di nessuno, men che meno di un sindaco». Forse i dati dello studio “Neo conca”,  se fossero stati portati a termine, avrebbero dato elementi maggiori, «per ora restano  quelli di Sentieri e quelli sull’incidenza delle malattie del Registro Tumori Umbro di Popolazione, che ha ripreso la sua attività».  
«Che cosa possiamo rispondere di fronte a chi definisce non “degno” di scientificità lo studio Sentieri? Gli studi epidemiologici descrittivi e il Registro Tumori attestano la presenza di uno sforamento di morbilità e di ospedalizzazioni rispetto al resto dell’Umbria, non supera il 20 per cento. Uno studio è “degno” quando viene validato dalla comunità scientifica dopo essere stato pubblicato su una rivista accreditata. La letteratura scientifica ci dice che l’esposizione ad alcune sostanze classificate come “cancerogene”, “mutagene”, “interferenti endocrini” ha un impatto sulla salute. Che il cromo esavalente, il Pcb, la diossina e il nichel causino patologie non è una “teoria” ma è una consolidata “verità” scientifica».  

De Luca invita Bandecchi a mettere alla base del dibattito i dati reali. A febbraio, l’assessore alla Sanità Coletto rendeva noto: «Il registro tumori è stato riallineato ai registri nazionali, abbiamo una mappa ben definita con dati che forniscono indicazioni certe ai nostri medici e ricercatori per migliorare la prevenzione su tutto il territorio regionale». In quell’occasione l’epidemiologo Stracci evidenziava un trend  in aumento legato a tumori come il cancro della mammella – passato da 500 casi per anno quando iniziò l’attività del registro nel 1994 ai quasi 900 del 2018 – e al polmone».
 Che la situazione, a Terni, sia da tenere sotto controllo, è fuor di dubbio. Che ci sono livelli di inquinanti superiori ai limiti, anche. Il commento di De Luca: «Il tasso di tumori è allarmante? Assolutamente si, ce lo dicono i dati per i tumori in età pediatrica, per il tumore al cervello nei lavoratori degli impianti siderurgici e per il tumore alla mammella nelle donne. Il tasso di malformazioni? Non ci sono dati disponibili pubblicati per poter fare un’affermazione simile. La situazione è accettabile per un cittadino residente? Assolutamente no ma grazie alla sparata di Bandecchi facilmente smentita è possibile far passare un altro messaggio ovvero che tutto sia certificato come salubre dagli organi di controllo. L’Arpa vigila in maniera pervasiva? L’Arpa fa il proprio lavoro e fa quello che gli viene richiesto. Potrebbe fare molto di più ampliando l’attività di monitoraggio sulla base degli studi dell’Università La Sapienza, potrebbe riattivare l’attività di studio sul cromo esavalente in aria promosso dalla dottoressa  Galletti ma non lo fa. Perché la politica non glielo chiede. La Asl vigila in maniera pervasiva? Assolutamente falso. I dati del Registro Tumori arrivano al  2018, la campagna di monitoraggio della contaminazione degli inquinanti ambientali è stata bloccata, l’attività di prevenzione è ferma e non viene finanziata.

In questo grottesco dibattito le sparate di Bandecchi spostano la discussione da quello che fa veramente paura a chi non vuole che la situazione cambi nella Conca ternana: lo screening a tappeto sulle fasce di popolazione esposta e vulnerabile certificata dagli studi epidemiologici. Donne per il tumore alla mammella, fascia d’età pediatrico-adolescienziale 0-24 e lavoratori dell’acciaieria. Una lettera che arriva a casa per presentarsi ad una visita di controllo o ad un’attività diagnostica che verifichi che tutto sia a posto, in caso contrario approfondimenti ulteriori. Avremmo così al tempo stesso un quadro pieno e certo dell’eventuale esposizione di ogni singolo caso.
Abbiamo ottenuto che la Regione Umbria lo inserisse nel Piano della Qualità dell’Aria collegandolo al Piano della Prevenzione ma Regione e Comune continuano a tenerlo fermo. Perché? Perché le sparate fanno comodo a chi vuole che tutto cambi perché  nulla cambi veramente».

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