Nella capitale del fai da te, il decespugliatore si prende prima del caffè

In corso Tacito c’è chi lascia il bancone per il taglio dell’erba

Redazione Terni

TERNI – Ormai in città c’è una mobilitazione generale contro un nemico che mina la comunità: l’erba. Il grido di battaglia è stato lanciato da Palazzo Spada. I fondi per un taglio sistematico continuano a non esserci, in compenso abbonda l’iniziativa privata.

Sabato mattina in corso Tacito –  in un orario di “punta” per il primo weekend di saldi estivi, tra le 10 e le 12, si è sentito il ronzio insistente del decespugliatore. E infatti a metà via, all’altezza della piazza simbolo della ricostruzione post bellica, nell’aiuola che fu risistemata grazie ad un intervento di rigenerazione urbana finanziato dalla Fondazione Carit nel 2018,  una signora con il grembiule da bancone ancora in dosso, è intenta al taglio dell’erba. Un tripudio di  foglie sminuzzate e di steli all’aria. Di sassolini e terriccio.  È andato tutto bene, nessuno dei passanti ne è uscito verde. Ma perché ci si è tenuti accuratamente a distanza. Certo è che ormai è in corso una campagna che non fa prigionieri.  Eppure il taglio dell’erba è una questione seria. Un’ attività fondamentale per il decoro della città e per la sua igiene, meglio ancora se fatta in sicurezza per sé e per gli altri. La città pulita è il sogno e il diritto di tutti i Ternani che pagano le tasse.

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