CITTÀ DI CASTELLO (Perugia) – Un evento speciale per i 500 anni dalla morte di Luca Signorelli è per il 111esimo anniversario dalla fondazione della pinacoteca comunale di Città di Castello. È stato presentato il progetto di restauro della Pala di Santa Cecilia di Luca Signorelli. Il Comune di Città di Castello ha infatti inserito l’opera del maestro cortonese nel portale del ministero della Cultura dedicato all’Art Bonus.
A intervenire nel corso della cerimonia di presentazione è stato il professor Tom Henry, massimo esperto del Signorelli e professore emerito all’università di Kent, nel corso della presentazione: «In questo 500enario della morte dell’artista è il momento di celebrare la sua arte – ha detto lo studioso – Ci sono vari modi di fare questo. Il Comune di Cortona ha inaugurato la mostra internazionale per livelli di prestiti concessi. Ma un altro modo per organizzare un evento di questo genere è fare qualcosa che duri per sempre ed in questo caso stiamo parlando di un recupero, di un restauro di questo quadro che ha necessità da anni».
L’opera, come ha evidenziato il professor Henry, è la più grande di Luca Signorelli in zona: «Era fatta – ha spiegato – per un convento molto importante da una committenza di alto livello. Si vede che all’interno del quadro c’è proprio il maestro: questo uscirà più chiaro avendo fatto il restauro».
L’iniziativa, “111° – Buon compleanno, Pinacoteca”, è stata introdotta e coordinata dallo storico dell’arte Giuseppe Sterparelli che ha ideato il progetto di restauro. Di seguito si è svolta visita guidata speciale, illuminata per l’occasione da Fabio Galeotti, con letture di Irene e Marta Bistarelli e interventi musicali del maestro Simone Marcelli su uno strumento rinascimentale che compare nella Pala.
Alla presenza del sindaco Luca Secondi e dell’assessore alla cultura, Michela Botteghi è stato presentato il calendario dell’Anno Signorelliano del Comune, ideato in collaborazione con tanti soggetti del territorio, il Gal Alto Tevere Umbro, la Valle di Signorelli di Rim Alto Tevere, Perugino-Signorelli 500.

Così il sindaco Secondo e l’assessore Botteghi: «Ogni anno nel giorno in cui fu inaugurata nel 1912 la Pinacoteca comunale proponiamo un’iniziativa che valorizzi il museo. Quest’anno siamo particolarmente orgogliosi di presentare il progetto di restauro della Pala di Santa Cecilia di Luca Signorelli, la cui attribuzione è ancora dubbia ma su cui il restauro, come evidenziato dal Professor, Tom Henry, aiuterà a fare nuova luce». Secondi e Botteghi hanno tenuto a ringraziare i vertici dell’Università “eCampus” che si sono candidati per l’Art Bonus, strumento per il sostegno del patrimonio artistico nazionale, come mecenate dell’iniziativa.
A entrare nel dettaglio del progetto è stato lo storico dell’arte Giuseppe Sterparelli: «Il restauro sarà infatti determinate non solo per la valorizzazione dell’opera, che sarà visitabile nelle varie fasi del restauro direttamente nelle sale di Palazzo Vitelli alla Cannoniera, ma anche per chiarire i dubbi che nel tempo hanno riguardato l’attribuzione del dipinto».

Le forti ridipinture e l’annerimento della superficie, dovuto a secoli di illuminazione a candela, ha proseguito Sterparelli, ne hanno infatti «oscurato le caratteristiche, rendendo ormai difficoltoso riconoscere la mano del Maestro da quella degli allievi. Oggi, a distanza di oltre cinquecento anni e in occasione delle celebrazioni dell’artista cortonese (ma cittadino di adozione di Città di Castello dal 1488), sarà possibile restituire l’opera alla sua forma originaria grazie alle più moderne tecnologie di indagine, presentando dal vivo e “in progress” i risultati: in definitiva l’ingresso di un “nuovo” Signorelli nel panorama artistico italiano. I visitatori della Pinacoteca tifernate, ovvero il secondo museo dell’Umbria, potranno visitare il cantiere del restauro per tutto l’anno delle celebrazioni signorelliane, in perfetta sinergia con il percorso museale itinerante “La Valle del Signorelli”, che prevede il coinvolgimento di otto comuni dell’Altotevere con opere del pittore e della sua bottega».


