R.P.
PERUGIA – E’ un Massimiliano Santopadre diretto quello che si rivolge al presidente del Lecco, Paolo Di Nunno. Se la questione legata allo stadio lombardo è stato il pomo della discordia che ha di fatto escluso i manzoniani dalla serie B, le dichiarazioni fatte dal numero uno dei bluazzurri sull’impianto di gioco della propria squadra.
Il patron biancorosso non usa mezzi termini verso il collega lombardo: «Il presidente del Lecco parla molto – dice Santopadre – Capisco che cerchi in qualche modo di influenzare le sorti di una vicenda le cui cause vanno ricercate solo nelle scelte di quella società. Ma bisogna stare ai fatti».
Il presidente del Perugia rincara la dose e arriva al nocciolo della questione: «Il 27 giugno il Lecco ha incaricato un tecnico di progettare un intervento sullo stadio e di cercare i fondi necessari, pubblici o privati. Quelle carte sono depositate davanti al Tar e davanti al collegio di garanzia. Oggi, invece, si dice (a parole appunto) che nello stadio di Lecco è già stato speso un milione e mezzo di euro della proprietà. Serve davvero chiedersi quale sia la verità. Non vado oltre, perché rispetto il Lecco certamente più di quanto la proprietà del Lecco non mostri di rispettare il Perugia».
Al presidente del Lecco auguro una lunga esperienza nella carica ma questo ovviamente non significa che il Perugia non lotterà fino in fondo per giocare in serie B.
Intanto ci si prepara al D-Day. Il 2 agosto, il Tar del Lazio è chiamato a esprimersi sulla lunga serie di ricorsi e controricorsi sulla richieste di riammissione di Grifo e Lecco.


