R.P.
PERUGIA – Una sentenza importante per la tutela dei diritti di chi chiede il fine vita. Il tribunale civile di Perugia, nella giornata dell’11 luglio, ha accolto in parte il ricorso d’urgenza presentato da Laura Santi, quarantottenne affetta da una forma progressiva e avanzata di sclerosi multipla che aveva chiesto al giudice di ordinare all’Usl Umbria 1 di completare la procedura prevista per accedere all’ aiuto al suicidio assistito.
La prima sezione ha infatti accertato «il diritto della ricorrente ad ottenere un parere espresso del Comitato etico regionale, che dovrà essere emesso entro 30 giorni dalla sua costituzione a norma del decreto ministeriale del 26 gennaio 2023, che a sua volta dovrà intervenire entro 30 giorni» dall’ordinanza e «il diritto, qualora all’esito del parere del Comitato etico e delle valutazioni rimesse ad Ausl vengano individuate positivamente le precondizioni per accedere al suicidio medicalmente assistito, ad ottenere che la Ausl convenuta indichi anche le modalità di attuazione del fine vita, individuando farmaco e posologia». Il tribunale ha invece rigettato per il resto il ricorso.
All’Ansa si è dichiarato «giuridicamente soddisfatto» l’avvocato Pietro Laffranco che ha rappresentato l’Usl Umbria 1. «All’azienda sanitaria – ha rilevato il legale – non è stato mosso alcun appunto. E’ stato riconosciuto come totalmente legittimo il suo comportamento».


