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Terni, Bandecchi getta il cuore oltre l’ostacolo: «Vi farò l’ospedale in 6-7 mesi»

SPOTLIGHT di MARCO BRUNACCI | Non dice se i cittadini ternani potranno fin da subito prenotare interventi nella nuova struttura. Ma non c’è motivo di non fidarsi del prorompente sindaco anche se l’obiettivo sembra davvero tanto ambizioso. Magari ha solo trovato una rivendita autorizzata di bacchette magiche

di Marco Brunacci

TERNI – Come diceva la pubblicità? «Per una grande parete non ci vuole un pennello grande ma un grande pennello».
Fuor di metafora: per risolvere i problemi di una città in difficoltà non servono chissà quale grande progetto, ambizioso e magari finanziato, basta un grande sindaco che non si dia dei limiti.
E di Bandecchi si può dire tutto meno che non sia bello grande (lo sa bene il suo ex capo ufficio stampa del Comune). E che non si dica dei limiti è il modo in cui tratta la sua eventuale incompatibilità secondo le norme vigente: con un certo qual fastidio.

In giorno di domenica, invece del meritato riposo, lui getta il cuore oltre l’ostacolo: «Vi farò l’ospedale in 6-7 mesi».
Mesi o anni? No – risentiamo – mesi.
Bene, perché stupirsi.
Sì è vero, i sindaci hanno poteri pari a zero rispetto agli ospedali, ma a Bandecchi il tema gli piace tanto. E forse riesce nel primo mese a rivoluzionare le leggi della Repubblica, ne restano 5 o 6 per realizzare una struttura che, a dar retta ai tecnici dell’ancien regime che guida la Regione, l’Italia e il mondo intero, per essere realizzata ha bisogno di 5 anni insù.
Magari ha solo trovato una rivendita autorizzata di bacchette magiche. Da Mago Merlino a Mago Magò, la storia è piena di grandi, improvvisi e inattesi successi.
L’ottimo sindaco di rottura di Terni non dice se i cittadini ternani potranno fin da subito prenotare interventi nella nuova struttura. Ma non c’è motivo di non fidarsi del prorompente sindaco anche se l’obiettivo sembra davvero tanto ambizioso. Quindi prenotarsi.
Se l’ospedale è un classico delle sue esternazioni domenicali, resta da riferire l’altra parte del messaggio social di Bandecchi.
Il quale dispone che gli esponenti di Ap non replichino più all’opposizione che dice “solo bischerate”.
Non si sa se Bandecchi entrerà tra i padri nobili della democrazia, ma è già candidato al Nobel per la letteratura: chiarezza e giudizio di sintesi sublimi.
Quando si dice la dialettica democratica. Che forse è roba superata. Per altro niente di nuovo: c’era già stato il periodo del “vaffa”.
Bandecchi però diventa originale nel finale del messaggio: nessuno mai aveva suggerito all’opposizione di andare sull’Aventino (o posto equivalente, visto che non siamo a Roma, dice).
Ma anche qui perché scandalizzarsi: il nuovo sindaco, votato da alcune migliaia di ternani, ha così tanta energia da poter fare sia il governo della città che l’opposizione.
Come? Non si fa così?
No, non ne lo dite.

Giuliano Martinelli

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