Redazione Perugia
PERUGIA – «Le ultime vicende di cronaca, che hanno visto protagoniste le baby gang, ci pongono una seria riflessione sulla necessità di prevenire simili fenomeni, che vedono sempre più gli adolescenti commettere, consapevolmente o inconsapevolmente, reati di una certa importanza», queste le parole di Vincenzo D’Acciò e Giacomo Massari, rispettivamente segretari regionale e provinciale del Siap Umbria e Perugia in merito ai recenti fatti di cronaca che hanno interessato il capoluogo umbro.
È necessario, prosegue la nota Siap: «Un cambiamento culturale – prosegue la nota stampa –, coinvolgendo tutti, a partire dai genitori, oltre agli stessi ragazzi facendoli comprendere quali possono essere le conseguenze relative alle loro azioni. Dall’altro lato è indispensabile un monitoraggio attraverso maggiori servizi mirati nei luoghi in cui si ritrovano questi giovani, che con i loro comportamenti spavaldi e gradassi, seminano il panico fra coetanei e residenti: via Cortonese, Pian di Massiano e al centro commerciale Il Gherlinda. Oltre a dotare di maggiori risorse umane chi principalmente ha il compito di investigare questa nuova realtà».
«Ogni istituzione della società – concludono D’Acciò e Massari – quindi, dalla famiglia alla scuola, dai servizi sociali del Comune alle forze dell’ordine, ha un ruolo fondamentale affinché i ragazzi capiscano come ci si debba comportare in comunità, rispettando le regole, il prossimo e i beni comuni. Solo unendo le forze e le competenze è possibile avere risultati concreti contro il fenomeno allarmante delle baby gang».


