M.L.S.
TERNI – La moglie voleva il divorzio ma lui proprio non ne voleva sapere e aveva messo in atto per anni una serie di atti persecutori nei confronti della donna.
Era così stato messo ai domiciliari ma nonostante tutto continuava a molestare e a minacciare di morte la donna e per questo era stato arrestato e portato in carcere. Protagonista un operaio 42enne di nazionalità macedone. L’uomo era entrato in Italia nel 1998 e ieri è stato accompagnato al centro di Brindisi dalla polizia di Stato di Terni, in attesa del volo di rimpatrio per il suo Paese d’origine. Titolare di un permesso per soggiornanti di lungo periodo, appena uscito dal carcere di vocabolo Sabbione, dopo aver scontato una pena di 3 anni e 3 mesi di reclusione, ha trovato ad aspettarlo gli agenti della terza sezione dell’Ufficio Immigrazione, gli stessi che hanno eseguito gli accertamenti sui requisiti posseduti dal 42enne per restare sul territorio nazionale. Dal 2020, infatti, il macedone aveva messo in atto delle condotte persecutorie nei confronti della moglie. Considerata la pericolosità sociale, è stata avviata la procedura di revoca del titolo di soggiorno ed è stata acquisita la documentazione necessaria all’espatrio, misura eseguita appunto ieri con l’accompagnamento coatto.


