Il Grifo può ancora sperare, la riammissione in B è tutta nelle motivazioni della sentenza del Tar e nel ricorso al Consiglio di Stato

Con buona pace di Gravina la giustizia amministrativa potrebbe aprire lo scenario del campionato a 21 squadre

R.P.

PERUGIA – Chi pensa che il Perugia sia definitivamente in serie C, si sbaglia. Per fare un esempio terra terra, la situazione relativa alla riammissione del Grifo in B è ancora in mezzo al guado.

Per carità, un pantano non facile da oltrepassare ma è sempre possibile che si possa arrivare alla meta, inzaccherati, però, sani e salvi con il risultato in mano.

Partiamo da una delle ipotesi più plausibili. Il Tar del Lazio – come è noto – ha accolto il ricorso del Lecco presentato contro la decisione del collegio di garanzia del Coni che, di fatto, ha riammesso i biancorossi tra i cadetti contestando il fatto che i lombardi, non abbiano rispettato il termine perentorio del 20 giugno per la presentazione degli incartamenti riguardanti lo stadio dove disputare le partite casalinghe.

Come è bene evidenziare, il tribunale amministrativo laziale si è espresso ancora, solo e unicamente, sul ricorso presentato dal Lecco (“spalleggiato” da Figc e Lega B).

Manca un pezzo. Anzi, ne mancano ancora due.

Il primo: come si è pronunciato il Tar del Lazio sul controricorso presentato dal Perugia e sostenuto da Comune e coordinamento dei tifosi? Ancora non si sa. Forse si conoscere quando saranno rese note le motivazioni della sentenza elaborata dal collegio presieduto dal giudice Arzillo. Ovvero tra dieci giorni. L’attenzione è anche puntata sul consiglio federale della Figc, in programma per il 4 agosto. Già si sa come la pensa il presidente Gravina, che a più riprese ha difeso il format a 20 squadre della serie B, decisione già appoggiata senza mezzi termini dall’assemblea dei club della cadetteria.

Secondo tassello: il ricorso al Consiglio di Stato. E’ l’ultima carta che il Perugia può giocare per ribaltare il banco. Il verdetto del massimo organismo della giustizia amministrativa è fissato per il 29 agosto, a campionato già iniziato (comincia con l’opening day del 18). La data dell’udienza, potrebbe essere anche anticipata a poco dopo Ferragosto. Ma serve un accordo tra le parti, che al momento sono divise da un oceano.

Quindi, partendo dal presupposto che la più alta espressione della giustizia sportiva (collegio di garanzia del Coni) ha dato ragione al Perugia, mancando ancora le motivazioni della sentenza del Tar del Lazio (nelle maglie delle quali potrebbe venire accolto anche il controricorso del Grifo) e aspettando il possibile pronunciamento del Consiglio di Stato (davanti al quale la società biancorossa farà sicuramente appello), c’è una possibilità che da un po’ di tempo non è stata più presa in considerazione, visto l’altolà del governo del calcio. Quella della serie B a 21 squadre.

Per la giustizia amministrativa (e non sportiva) il Lecco ha ragione? Potrebbe averla – ancora – anche il Perugia. E l’unica soluzione quale potrebbe essere? Quella di allargare il campionato a 21, con buona pace di Gravina che verrebbe obbligato a inserire – a campionato già iniziato – anche, dopo le “X” e le “Y” anche una “Z”. E con tutte la pazienza delle altre squadre di B che in questi giorni hanno fatto fuoco di fila contro il Perugia, soprattutto per un calcolo economico legato ai diritti televisivi.

Braccia alte e marciare. Siamo poco prima della metà del fosso.

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