TERNI – Luci accese di giorno. È un fenomeno che da più lettori è stato segnalato a Umbria7.
Lampioni infuocati a mezzoggiorno in via dell’Ospedale, via del Tribunale, via Silvestri (tra corso Vecchio e corso Tacito) ed anche in della Bardesca, viale Curio Dentato, via Sant’Antonio, via Saffi (tra piazzale Bosco e palazzo del Governo).
Un fenomeno che a macchia di leopardo interessa tutta la città, in centro come nei quartieri di periferia. Una città che è alle prese con i salti di tensione dovuti ai problemi di approvvigionamento energetico legati al grande uso dei condizionatori: episodi di black out si sono verificati soprattutto nelle giornate di luglio, quando le temperature avevano rotto il muro dei 40 gradi.
Le luci accese in pieno giorno, naturalmente a carico del contribuente, stonano anche alla luce della battaglia che l’Amministrazione comunale sta portando avanti sugli indennizzi legati allo sfruttamento idrico. Agli inizi di agosto il consiglio comunale ha votato all’unanimità un ordine del giorno che chiede ad Enel di riversare sul territorio parte dei propri guadagni legati allo sfruttamento delle acque che passano per Terni. Così come ha chiesto alla Regione Umbria di conferire tutti i canoni idrici del territorio al territorio e bollette gratis per i Ternani. Come avviene in Basilicata.
Tutto giusto, tutto a gratis, ma non certo per tenere la luce accesa di giorno.








