PERUGIA – Finalmente tutti i tipi di carne suina provenienti dall’Umbria possono essere immessi nel mercato a stelle e strisce. L’Aphis – l’agenzia governativa di sorveglianza sanitaria degli Stati Uniti d’America – ha valutato sicuro il sistema dei controlli sulle carni di maiale che vengono prodotti in Umbria e Toscana. Le due regioni entrano così nell’elenco delle aree riconosciute indenni da malattia vescicolare del suino.
In questo modo vengono consentite le esportazioni di carni fresche suine e carni suine a breve stagionatura ottenute dai suini provenienti da queste aree, lavorate in impianti specificamente autorizzati. Fino ad oggi potevano essere esportati dall’Umbria solo prodotti a base di carne suina dopo un processo di trasformazione o stagionatura superiore ai 400 giorni.
Di bel traguardo «per la Regione e per la filiera suinicola umbra» parla il vicepresidente della Regione e assessore all’agricoltura, Roberto Morroni, per il quale si aprono «nuove prospettive di sviluppo per un settore di punta della nostra zootecnia».
Per Morroni si tratta di «un passo importante, che è frutto di un impegno rigoroso, che ha visto anche il coinvolgimento attivo del ministro degli esteri Antonio Tajani, e che conferma la validità del lavoro svolto sinergicamente dagli assessorati e dalle strutture regionali competenti, in collaborazione con ministeri, ambasciate, associazioni che a vario titolo si sono adoperate per giungere a questo risultato. A tutti va il mio apprezzamento e ringraziamento».
Il riconoscimento ottenuto, sottolinea l’assessore all’agricoltura, è un’ulteriore attestazione «della qualità delle produzioni “made in Umbria”, perseguita con grande capacità e rilevanti investimenti dai nostri allevatori, che sosteniamo e continueremo a sostenere con determinazione, per rendere sempre più competitivo un settore per noi strategico».