Redazione Terni
TERNI – Le macchinate partite da Terni e dirette a Rimini al meeting di Comune e Liberazione sono l’ultima delle passioni ideologiche di Stefano Bandecchi. L’uomo dalle magliette e dal fisico da parà, il presidente di calcio che si scaglia contro i suoi tifosi, il sindaco che fa muso a muso con il suo addetto stampa, il Bandecchi che ama fare lo sboccato, non perde occasione però per definirsi un moderato di centro.
La passione per CL è anche questo. Il meeting che nei tempi d’oro era la patria di Andreotti e Formigoni oggi raccoglie soprattutto quel centro che non riesce più a farsi rappresentare da un grande partito di popolo e di governo come la Democrazia Cristiana.
Ma Stefano Bandecchi è un po’ anche Cinque Stelle. Sì, è anche vicino ai temi del Movimento di Grillo. Quel “populismo” che a Terni da anni produce battaglie sulla ripartizione equa dei canoni idrici e sui temi ambientali. Bandecchi ha fatto proprie queste argomentazioni. Alzando il volume è arrivato a chiedere 100 milioni di euro a Regione ed Enel nel nome dello sfruttamento delle risorse idriche che ricade sul territorio ternano. Bandecchi è sempre Cinque Stelle quando picchia duro su Arvedi. Su Ast non ci va tenero, per lui è la fabbrica dell’acciaio, della ricchezza ma anche dei tumori. Sulla linea dei migliori consiglieri regionali pentastellati: Thomas De Luca e ancora prima Andrea Liberati. Ecco, quest’ultimo viene dato come molto vicino ad Alternativa Popolare. Liberati viene dato come uomo mente della giunta Bandecchi. Sarebbe uno dei pochi ad avere un filo diretto.
Infine la terza C: Corridore, l’avvocato che ha costruito la grande macchina da guerra per le elezioni comunali. Per alcuni sarebbe ora in difficoltà, per altri sarebbe più forte di prima: Stefano Bandecchi lo vorrebbe come grande C, come stratega per sferrare l’assalto alla Provincia di Terni e alla Regione dell’Umbria. Lo vorrebbe talmente nella cabina di regia politica che sarebbe pronto da alleggerirlo da ogni incarico amministrativo


