in ,

Turismo, imprese e lavoro: il Capodanno da record, l’Umbria che funziona e quella che non va

Lo studio Aur: bene export e gli occupati nell’industria

di Cristiana Mapelli

PERUGIA – Imprese, turismo, occupazione. Ma anche benessere ed export. A descriverli nella relazione economico social 2023, l’Agenzia Umbria Ricerche (Aur).  Ovvero il documento che periodicamente fotografa lo stato di salute del sistema economico sociale e produttivo della regione. O meglio, nero su bianco, le luci e le ombre dell’Umbria.

La premessa: l’Umbria, come tutto il paese, ha vissuto nel 2022 una crescita sostenuta con un rallentamento determinato da un rallentamento determinato dall’inflazione e dall’indebolimento della domanda globale. In numeri: il Pil umbro dopo una buona performance nel 2022 ((+3,4 per cento) si è poi attestato ad un +1,3 per cento tendenziale.

IMPRESE

La dinamica demografica delle imprese in Umbria sembra risentire ancora dell’onda lunga della crisi pandemica: nel 2022 le nuove attività (4.077) registrano il minimo storico. L’imprenditoriale umbra conta alla fine del 2022 poco meno di 80mila imprese attive, una quota stabile nell’ultimo quinquennio. I settori dove si rivela una maggiore incidenza rispetto alla media nazionale sono l’agricoltura e l’industria, commercio e servizi. Torna a crescere anche il numero delle piccole e medie imprese. Tra i settori che pesano sull’economia umbra quelli ad alta tecnologia. In Umbria sono oltre duemila le unità locali che operano in questi settori e occupano più di 7.600 addetti. 

EXPORT

L’Umbria, con un +12,7 per cento si colloca tra le regioni che spiccano per performance esportativa per un aumento superiore alla media nazionale, sebbene la sua incidenza rispetto al totale delle esportazioni italiane rimanga stabile allo 0,9 per cento. Al primo trimestre 2023 quasi la metà delle esportazioni umbre si sono dirette verso Germania, Stati Unii, Francia e Spagna. Tra i primi 20 paesi che ha guadagnato pià posizioni in classifica, l’Austria che si è piazzata all’undicesimo posto, mentre la Turchia è scesa dal sesto al quindicesimo posto.

TURISMO

Tra i settori che stupiscono, c’è sicuramente il turismo, come mostrano i dati della Regione che riguardano il periodo gennaio – maggio. L’Umbria nei primi cinque mesi del 2023, in continuità con quanto avvenuto nella seconda parte del 2022, si conferma turisticamente attrattiva. Le presenze turistiche oscillano dal +9,0 per cento rispetto al 2019 al +28,5 per cento rispetto al 2017. Tra le sorprese, i dati di gennaio 2023 con 100mila arrivi. Secondo Aur “un dato storicamente significativo” senza precedenti: infatti nel 2019 gli arrivi erano circa 84mila, nel 2018 90mila, nel 2017 67mila. Numeri dove sembra aver pesato il concerto di Capodanno Rai L’Anno che verrà condotto da Amadeus in diretta da Perugia. 

AEROPORTO

Volano i numeri dell’aeroporto dell’Umbria San Francesco d’Assisi, grazie agli investimenti della Regione in sinergia con Sase. Solo per il 2023 emerge che tra fine marzo e fine ottobre, lo scalo offre oltre 500 mila posti sui voli operativi da e per l’Umbria. L’attivazione generata dalla spesa dei turisti arriva a spiegare all’incirca il 2 per cento del Pil prodotto in Umbria, un valore che esprime una capacità contenuta se paragonata ad altre realtà regionali più specializzate. L’anno del rilancio concreto è sicuramente il 2022, dove i passeggeri si sono attestati a 369 mila (+150 mila rispetto al 2019). 

OCCUPAZIONE

Il 2023 la regione conta un valore record rispetto al 2019: 369 mila occupati principalmente di componente maschile (+5,3 per cento rispetto al 2022 e +9,2 per cento rispetto al 2019), mentre molto più attenuata è stata la crescita di quella femminile (+1,8 e +0,6 per cento rispettivamente). La maggior parte degli occupati si ritrova nel settore dell’industria (85mila unità, +12,5 per cento in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente), che testimonia una decisa e consolidata ripresa di un settore strategico per l’economia umbra. Bene anche nel settore del commercio, della ricettività e della ristorazione, che finisce per assorbire oltre 55 mila occupati alle dipendenze (+3,7 per cento tendenziale e +11,1 per cento rispetto a 4 anni prima). Nel primo trimestre si nota, rispetto al 2022, un incremento della disoccupazione che però interessa soltanto la compagine femminile (+42,3 per cento). Altro segnale incoraggiante, verso un’accresciuta solidità delle imprese, proviene dal calo tendenziale del licenziamento di natura economica: – 23 per cento in Umbria, – 17 per cento in Italia, che si verifica a tassi più elevati tra i contratti a tempo indeterminato (-25,5 e -23,3 per cento rispettivamente): In Umbria nel primo trimestre 2023 se ne contano complessivamente 1.257 di cui 896 tra quelli indeterminati.

BENESSERE

Il Rapporto sul Benessere Equo e Sostenibile di Istat (Bes) si basa su un sistema di indicatori realizzato per misurare il benessere della società̀ attraverso una lettura multidimensionale dello sviluppo socioeconomico. In Umbria, nel 2022, per 42 indicatori di benessere si registra un incremento rispetto al livello del 2019: il 36 per cento si trova su un livello peggiore, mentre il 7 per cento si mantiene stabile sui livelli per Covid. Rispetto al 2019, i progressi sono più diffusi nei domini sicurezza (percezione di minori rischio legati alla criminalità e al degrado), innovazione, ricerca e creatività (diffusione e utilizzo del web), salute.

Il dominio che presenta un andamento complessivamente più̀ critico negli ultimi tre anni, con 3 su 5 indicatori in peggioramento, è quello della Qualità dei servizi dove peggiora la mobilità pubblica (sia in termini di percezione della qualità̀ del servizio che di frequenza di utilizzo) e aumenta la percentuale di persone che rinunciano alle prestazioni sanitarie. In area negativa si trovano anche gli indicatori dell’istruzione; essi riguardano la diminuzione delle competenze degli studenti e la minore frequenza tanto alla lettura quanto alla partecipazione culturale fuori casa. Tra gli indicatori negativi, quello della percentuale di famiglie che ritengono peggiorata la propria situazione economia rispetto all’anno precedente.

Qua lo studio integrale.

I talenti tornano a casa: ecco l’Orchestra lirica umbra

Nodino di Perugia, ultime da Roma: c’è l’ok del ministero dell’ambiente al progetto