Il questore Bellassai saluta Perugia: «Ho trovato una terra fantastica alla quale resterò sempre legato»

I primi di ottobre l’insediamento alla questura di Catania, al suo posto arriva Lamparelli: «Se questa provincia è sicura il merito è dei cittadini»

R.P.

PERUGIA – Un saluto commosso e sincero al termine di due anni di intenso impegno per il territorio. Il questore Giuseppe Bellassai lascia Perugia per insediarsi, i primi di ottobre, alla guida della questura di Catania. «Vado via da Perugia contento di assumere un incarico importante ma non a cuor leggero – ha Bellassai incontrando la stampa nella giornata del 20 settembre – Quella che ho trovato è una terra fantastica alla quale resterò legato». L’incontro, organizzato per salutare i giornalisti e per ringraziare i cittadini, è stato anche l’occasione per inaugurare la nuova sala conferenze della questura, rinnovata negli arredi e negli strumenti tecnologici. Presenti anche l’arcivescovo di Perugia, monsignor Ivan Maffeis, il prefetto, Armando Gradone e l’assessore comunale alla sicurezza, Luca Merli.

«Se avete una provincia così sicura il merito è assolutamente dei cittadini – ha affermato Bellassai -, della loro educazione, la loro mentalità, l’amore che hanno per questa terra. Sono felicissimo della fiducia che il capo della polizia ha voluto riconoscermi con questo nuovo incarico ma non posso nascondere che sono profondamente triste».

Dal questore l’auspicio di aver dato «la sensazione ai cittadini di essergli stato vicino perché credo che questo sia il modo migliore per fare il nostro complesso e delicato lavoro. Il cittadino deve sapere che ci siamo. Per questo voglio ringraziare anche i giornalisti, perché una comunicazione rapida, corretta e puntuale crea una percezione maggiore di sicurezza».

Bellassai ha inoltre detto di aver «creduto fortemente al progetto “Borghi sicuri”, che è il trasferimento in termini operativi di questo modo di intendere la polizia di Stato. Per farlo abbiamo fatto un lavoro notevolissimo. Credo che questo progetto sia in qualche modo il filo conduttore della mia permanenza a Perugia».

L’avventura di Bellassai proseguirà all’ombra dell’Etna. Proprio Catania, ha detto, è  stato per lui «un riferimento costante anche prima di entrare in polizia. In questa città ho fatto gli studi universitari, il servizio militare. Un ritorno nella mia terra dove ho lavorato per più di 20 anni, cominciando dalla provincia di Ragusa, dove ho svolto l’incarico operativo come dirigente della squadra mobile e poi continuando tra Lampedusa, Trapani e Palermo. Vado in Sicilia anche avendo coscienza del fatto di conoscere le dinamiche di quella terra e con la speranza quindi di poterle affrontare con maggiore incisività».

Il primo ottobre il cambio della guardia al vertice della questura, con il passaggio di testimone al dottor Fausto Lamparelli che ha ricevuto l’incarico alla fine di agosto dal Consiglio dei ministri.

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