L’Università? Dentro la città e non a Pentima. Ecco la proposta dei pentastellati

Il M5s: l’area a due passi dall’Ast è inquinata. E spunta anche il Dup: sbagliato concentrare tutti gli studenti a Pentima

M.L.S.

TERNI – Università, proposte e polemiche. Da anni si parla di riqualificare Pentima e di creare un Campus universitario. Anni di parole. Ma adesso in molti stanno puntando a far passare l’idea di spostare la sede all’interno della città.

A smuovere le acque ci pensa il Movimento 5 Stelle tramite il consigliere comunale Claudio Fiorelli con un atto di indirizzo per abbandonare Pentima. In primis c’è il problema inquinamento: «La decisione della precedente amministrazione di installare il Campus universitario a Pentima, all’interno di un Sito di Interesse Nazionale da bonificare – dice Fiorelli – è stata un errore clamoroso sin dall’inizio. Nonostante Pentima possa vantare strutture e laboratori idonei all’istruzione superiore, l’idea che il Campus sorga in un’area a gravissimo rischio ambientale, in prossimità dei forni fusori e della discarica di Ast, è un’oscenità. Un luogo del genere non può ospitare una sede universitaria in modo adeguato ed efficiente. La vita del Campus deve svolgersi nell’area urbana, in modo che sia l’Università a contaminare arricchendo la nostra comunità e non la Terni mefitica ad avvelenare studenti e docenti. Il Campus di Pentima rischia di diventare una sorta di “zona rossa” per gli studenti, considerando le enormi criticità legate alla sua posizione in una zona di altissimo rischio ambientale. Lo studio Sentieri ha confermato un eccesso di mortalità per varie forme di tumore nella nostra città, una notizia sconvolgente che dovrebbe farci riflettere a fondo. Abbiamo presentato un atto di indirizzo che impone al sindaco di Terni e alla giunta comunale l’obbligo di intraprendere tutte le azioni necessarie per trovare soluzioni alternative a Pentima. L’Università deve essere una risorsa per la città e va messa in condizione di essere attrattiva». Nel frattempo è in arrivo l’aggiornamento del Dup, il documento unico di programmazione per il periodo 2023-2025: «Terni è stata svuotata di ogni risorsa universitaria: oramai aule semivuote e nessun centro di ricerca. È indispensabile creare una rete per pubblicizzare al meglio facoltà – si legge – e corsi di laurea già esistenti, creare le condizioni per nuove facoltà anche dai diversi atenei di Italia, favorire il potenziamento e l’insediamento di università private in modo da garantire ai giovani la possibilità di avere a Terni tutte le facoltà previste nell’ordinamento e professori altamente qualificati. Le sedi universitarie dovranno contaminare culturalmente la città e quindi essere presenti nel centro urbano, vivacizzandolo: è del tutto sbagliato concentrare gli studenti a Pentima, come si è fatto finora, trattandosi di zona altamente inquinata e lontana dal tessuto storico cittadino. Occorrerà potenziare – viene sottolineato – ed espandere l’offerta formativa degli istituti tecnici: grazie all’impegno dei protagonisti di questa amministrazione si riusciranno a formare ottici che finora non avevano ottenuto l’abilitazione professionale».E arriva anche il plauso dell’assessore all’Ambiente Mascia Aniello: «Voglio ringraziare la collega Viviana Altamura perché è il primo assessore comunale che, negli ultimi 30 anni e nella sua veste ufficiale di delegata all’Università, unitamente alla Giunta, si permette di criticare pubblicamente e in un documento ufficiale quale il Dup l’infelice collocazione del polo accademico a Pentima, area notoriamente inquinatissima, all’interno del Sin nazionale per le bonifiche e posta pure in una sorta di triangolo delle Bermude, essendo a pochi metri dai forni fusori e dalle attività di scorificazione, nonché assai vicina alle discariche delle Acciaierie. Sono convinta che questa presa di posizione di Viviana, autentica liberazione dal residuo negazionismo ambientale dei soliti noti, orienterà anche l’intero consiglio comunale nella giusta direzione, contro le bugie e le speculazioni affaristiche che, per decenni, hanno imposto a studenti, professori, dipendenti una sede inverosimile quale quella attuale. Le persone non sono carne da cannone, ma esseri umani da rispettare nel loro diritto alla salute e all’ambiente».

Bandecchi: cento giorni per cominciare

Il 24 settembre nel centro storico di Narni torna la Corsa delle carrette