di Marco Brunacci
PERUGIA – Spoleto, il sindaco Sisti di fronte al bivio: perdo la faccia o la poltrona, rinvia. Ma occhio e che ha perso per strada la maggioranza, i moderati, tanto Pd e la sinistra.
La privatizzazione dell’illuminazione elettrica della città non è piaciuta. Il sindaco non ha avuto il coraggio di ritirare la delibera e ha optato per il rinvio.
Poi però è finito, nel consiglio comunale odierno, dalla padella dell’illuminazione alla brace della discussione accesa su una modifica del Piano regolatore. Si vocifera che lo stesso segretario comunale avesse perplessità.
La maggioranza sembra lì lì per andare a ramengo.
Per provare a ricompattarla ecco allora la geniale manifestazione di sabato a favore dell’ospedale di Spoleto che in realtà tutti vogliono mantenere, dentro e fuori Spoleto, ma che ha un solo nemico: il populismo ottuso e demagogico, che è ben rappresentato in città. A vedere da fuori, magari anche dal sindaco?
La un po’ penosa vicenda di Spoleto, aiuta però a fare una considerazione ulteriore.
L’avvento di Bandecchi e del bandecchismo un risultato indubbio lo ha ottenuto: si sta diffondendo tra i sindaci umbri la perniciosa “sindrome delle gemelle Kessler”, le quali cantavano l’indimenticabile “la notte è piccola per noi, troppo piccolina”, che per i sindaci post Bandecchi è di diventato “il Comune è piccolo per noi, troppo piccolino”.
E infatti fanno a gara a debordare dalle loro competenze. Tutto fuorché l’amministrazione paziente e quotidiana che tanto serve ai cittadini. In particolare ai più deboli.


