Tra mamma e figlio non mettere lo scuolabus

Centinaia di famiglie in difficoltà per un servizio che dovrebbe, invece, agevolare e andare incontro alle varie esigenze

El. Cec.

TERNI – Se il detto era “ tra moglie e marito non mettere il dito” ora si potrebbe tranquillamente affermare “tra genitori e bambini non mettere lo scuolabus”. Stando alle polemiche che stanno scaturendo nel territorio ternano a seguito del vincolo della “territorialità” imposto sul trasporto scolastico. Questo meccanismo impone che  un bambino iscritto in una scuola che non rientra nel circolo di appartenenza non ha diritto allo  scuolabus. Anche se l’autobus passa sotto casa del bambino, se la territorialità non è rispettata non si può salire, anche se ci sono posti liberi. In conclusione, Se sei un genitore che lavora e tuo figlio deve recarsi a scuola nello stesso arco di tempo, ciò potrebbe essere un problema.

Sono circa 200 i bambini rimasti senza autobus. Disagio a cui devono far fronte i genitori. Spesso impossibilitati o in difficoltà per accompagnare il proprio figlio nell’istituto scolastico. Obbligandoli a rivedere i loro orari lavorativi o ad alterare le proprie abitudini pur di garantire il diritto allo studio. Ma ciò causa, oltre a disagi per i genitori, anche un incremento di inquinamento e di blocco alla circolazione perché più persone sono costrette a prendere la propria autovettura per spostarsi.

Le famiglie ternane si sono quindi rivolte al Comune di Terni per esprimere le loro problematicità e riuscire a trovare una soluzione. Sulla vicenda ha espresso il proprio parere anche la Lega, di cui si è fatto portavoce il segretario Devid Maggiora,  il quale ritiene che solo la rimozione dei vincolo della territorialità possa risolvere la situazione. In quanto lo scuolabus dovrebbe aiutare le famiglie che sono in difficoltà, responsabilizzando anche i bambini che si rendono autonomi negli spostamenti.

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