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A Narni si “ride a domicilio” e si guarda al rispetto ambientale

Il progetto consiste nello svuotare le cantine e riparare utensili in modo gratuito nell’ottica dell’economia circolare

El. Cec.

NARNI (Terni) – Esperti artigiani locali ridanno vita agli oggetti, alleggerendo l’impatto ambientale e creando nuove relazioni umane attraverso l’economia circolare. È l’obiettivo del progetto “RiDi a domicilio” nato a Narni. In aggiunta alla possibilità di richiedere sgomberi cantine con mezzi adeguati al trasporto  per sollevare l’ambiente da gravosi processi di smaltimento.

Il progetto rappresenta la fase operativa di un’iniziativa lanciata dal Comune già nel 2021. La rete di artigiani del recupero e della riparazione mette a disposizione il proprio saper fare, per rigenerare ciò che momentaneamente non funziona più ma che ha ancora tanto da offrire se adeguatamente riparato. Il processo si conclude con la restituzione al proprietario o con la nuova messa in circolazione del bene nel mercato. Il progetto può essere definito una grande operazione collettiva volta a “svuotare il cestino”: si allunga quanto più possibile la vita degli oggetti, si recuperano risorse e si solleva l’ambiente da gravosi processi di smaltimento, con la volontà di sensibilizzare la comunità sul tema della riduzione dei rifiuti e del recupero. L’idea alla base dell’iniziativa e la sua prima fase di attuazione hanno portato il Comune di Narni a confrontarsi con l’importante riconoscimento di “Ente di Eccellenza” in tema di economia circolare con il premio allora conferito dalla Fondazione Cogeme e da Kyoto Club.

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