di Francesca Cecchini
MONTONE (Perugia) – Tema delle filiere al centro dell’incontro che ha preso il via domenica 29 ottobre all’hotel Fortebraccio di Montone, realizzato nell’ambito del nel progetto “Fortebraccio rural” (finanzito dai fondi Psr 2014-2022), primo di una serie di confronti che si terranno prossimamente in diverse location del cuore verde d’Italia, che ha posto la prima pietra per la realizzazione della filiera di piante officinali in Umbria. Regione che, in verità, è gia distretto naturale da circa vent’anni.
Alla tavola rotonda, aperta dai saluti del sindaco Mirco Rinaldi e moderata dalla giornalista Maria Mazzoli, esperti del settore come Cristiano Casagrande (direttore Confagricoltura Umbria), Andrea Primavera (presidente Federazione italiana dei produttori di piante officinali), Paolo Fratini (perito agrario) e Franco Sediari (project manager Aggregazioni di impresa). Queste due ultime figure anche in veste di organizzatori e promotori del processo di creazione di una filiera che permetta alle imprese (in questo caso piccole e medie) di creare meccanimi di aggregazione e unione così da poter, di conseguenza, riuscire a creare capacità organizzative, innovative e di aggiungere nuovi mercati in modo più efficente.

Durante il dibattito è stato mostrato alla platea l’intero processo che porta dalla coltivazione alla realizzazione del prodotto finito, arrivando a definire le infinite possibilità di riuscita sul mercato che, grazie alla sinergia delle realtà coinvolte – al momento una quindicina, ma lo scopo è di allargare a quante più aziende possibili – andrebbero a creare economia. Un’economia che, a sua volta, crea ricchezza, volano per l’indotto economico dell’Umbria, senza dimenticare la valorizzazione del territorio.
Al momento al progetto Fortebraccio rural hanno aderito Agricola San Martino (capofila), Agricola Fortebraccio bio di Matei Alexandra Cristina & C., Agricola Clb, Agricola Altomare, Azienda Masci, Agricola Tenuta Montione, agricola Celalba di Rossi Manlio & C., Agricola Celalba di Rossi Manlio & C., Paradiso Bio Assisi Società agricola semplice, Azienda Agricola Podere Seradino.
Quello delle piante officinali, in Italia è un settore ancora giovane e considerato di nicchia, volto principalmente all’export, ma con i consumi interni sono sempre più in aumento. La filiera ha due mercati di riferimento, il mercato all’ingrosso e al dettaglio. Il primo si caratterizza prevalentemente per l’estensione delle superfici coltivate e la meccanizzazione specializzata, il prodotto che ne deriva è un prodotto greggio ottenuto da una prima trasformazione e destinato alle industrie. Il mercato al dettaglio si distingue non per le elevate superfici o la specializzazione delle macchine ma per le alte competenze dell’imprenditore che, oltre alla coltivazione e prima trasformazione della materia prima, dovrà aggiungere ulteriore valore al prodotto greggio fino all’ottenimento di un prodotto destinato al consumatore finale. La filiera corta nello specifico, le piante officinali più in generale, hanno un elevato valore aggiunto, a differenza di molta agricoltura dove a contare è la terra, e a volte la terra e il lavoro. Nel comparto delle officinali contano molto di più gli investimenti e il capitale intellettuale.