El. Cec.
TERNI – Un grande lavoro portato avanti dal 2022, tra difficoltà e insidie, per dar lustro ad una chicca ternana. La chiesa di Santa Maria delle Grazie. Situata all’interno de “Parco Le Grazie”. La fondazione Carit ha stanziato fondi per restaurare la chiesa, presentando il progetto finale in occasione dell’evento “ È cultura”, in memoria dell’ingegner Giuseppe Belli, socio a vita e vice presidente della Fondazione Carit dal 1996 al 2021. Al dottor Belli è stata dedicata una targa. Il presidente della Fondazione Carit sottolinea come l’intervento « valorizzi al massimo un punto storico e culturale del nostro territorio, rilanciandolo all’attenzione della comunità locale»
Nel corso dei lavori ci sono state varie difficoltà legate allo stato compromissione delle pitture: le superfici si presentavano, infatti, in uno stato di forte degrado che si manifestava con vaste lacune, sollevamenti degli strati di intonaco e pigmento accompagnati da fenomeni di de-coesione e formazione di efflorescenze saline provocate dallo stato di abbandono in cui purtroppo ha versato la chiesa in tempi passati, con copiose infiltrazioni di acqua piovana dalle coperture danneggiate. Come sostiene il presidente della Fondazione Carit, Luigi Carlini: « questo lavoro rientra in un progetto nazionale culturale di primo livello, che ha l’obiettivo di restituire alle città strutture e valori che non possono essere lasciati nel dimenticatoio. E il mio pensiero oggi va Giuseppe Belli, che ricordiamo tutti con affetto».
Il vescovo monsignor Francesco Soddu ha colto l’occasione per ringraziare Padre Angelo Gatto che si è prodigato per la riuscita di questo evento e ricordare la storia della chiesa e del convento dei Francescani Osservanti di Santa Maria delle Grazie che « vennero eretti nella seconda metà del Quattrocento: la posa della prima pietra risale infatti al 1474, su profezia di San Bernardino da Siena. Alla fine del Settecento la chiesa e il convento hanno subito numerose modifiche e interventi di restauro, resisi necessari anche a seguito del grave terremoto che colpì la città nel 1703. I dipinti murali della volta della navata, restaurati con il finanziamento della Fondazione Carit all’interno di una più vasta opera di restauro che ha riguardato vari ambienti della chiesa, risalgono tutti al diciottesimo secolo. Il complesso oggi è di proprietà dell’Azienda Usl Umbria 2 e dal 2019 la chiesa è gestita dalla Confraternita di San Giuseppe e San Francesco di Paola: grazie all’intervento di restauro, è tornata, dopo anni, a essere visitabile e fruibile da fedeli e turisti.
I lavori di restauro rientrano nella manifestazione nazionale “È cultura”, nata dalla fusione di due tradizionali manifestazioni già esistenti promosse da Acri e Abi, “Invito a Palazzo” e “Festival della Cultura Creativa”. Gli interventi sono stati condotti sotto l’Alta Sorveglianza della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria, nelle persone del Soprintendente Giuseppe La Cava e del funzionario Stefania Furelli. La Ditta “Arianova 999 Restauro Conservativo Beni Artistici Antichi” di Simone Deturres ha realizzato l’intervento di restauro, iniziato ad aprile del 2022.




