El. Cec.
Terni – Una linea che collega la Francia e Terni. Un filo rosso rappresentato dall’arte. In particolare dalla street art e i suoi colori. Per la quinta edizione del festival indipendente di arte contemporanea, Gemellarte, al via le residenze artistiche del francese Dano Masala e Desiderio Sanzi. L’opera di Masala sarà inaugurata il 13 ottobre presso l’area dell’ex Opificio Siri. Il 21 ci sarà il vernissage. Il luogo dell’attuale sede del Museo Caos è stato scelto appositamente per rivalorizzare la zona, in continuità con quanto realizzato nel 2022 con Alex Pariss lungo il fiume Nera. L’artista ternano Desiderio Sanzi colorerà a parete l’angolo che si trova tra Rue Ampère e Rue Crozat, a Saint’Ouen. Entrambi gli artisti si muoveranno su un tema unico: “la joie”. La gioia che esplode quando siamo di fronte all’arte e alla sua bellezza. Come afferma la direttrice artistica della manifestazione, Chiara Ronchini, « Quel tipo di gioia che ci muove dentro, la gioia capace di stravolgere e travolgere». Sulla scia di quanto sostiene anche il “papà” di Gemellarte, Alessio Crisantemi, perchè l’arte e la cultura rendono più belle e colorate le città, donando al comprensorio ternano, in questo caso, un’opera che rimane come patrimonio collettivo. Ogni giovedì ci sarà inoltre la zona “off”. Quella costituita dalla rassegna gratuita di pellicole in francese, proiettati in lingua originale con sottotitoli in italiano, organizzata in collaborazione con l’Institut Français Italia e sotto l’alto patrocinio dell’Ambasciata francese in Italia.
Il Festival sotto la direzione artistica di Chiara Ronchini, rinnova il legame tra Italia e Francia e quello fra Terni e Saint’Ouen, città gemellate tra loro da più di 60 anni. A Terni la residenza avrà luogo nell’area dell’ex Opificio Siri, attuale sede del Museo Caos, partner del festival GemellArte, tra il 10 e il 20 ottobre, mentre a SaintOuen è partita lo scorso 3 ottobre e culminerà il 13 ottobre, con una cerimonia ufficiale. A Terni il vernissage invece è fissato per il 21 ottobre.
Anche quest’anno il murale di Terni, firmato da Dano Masala, riceverà un’illuminazione ad hoc grazie al contributo di Asm Terni, partner tecnico del festival. A Saint’Ouen invece la creazione di Desiderio Sanzi colorerà a parete che si trova all’angolo tra Rue Ampère e Rue Croizat, nelle vicinanze del Comune e del celebre Mercato delle pulci.
Alessio Crisantemi ricorda che è possibile anche effettuare visite guidate con i curatori per far vedere i murales, mentre esperti li raccontano e li illustrano, nell’obiettivo primario di “risveglio da parte dei cittadini” nei confronti dell’arte, facendo ottenere a Terni un grande visibilità a livello nazionale e internazionale, grazie anche alla rete istituzionale.
Il festival ospiterà tre appuntamenti con GemellArte Off: le pellicole saranno in programmazione nelle date del 12, 19, 26 ottobre nell’ormai abituale sede della Sala dell’Orologio, all’interno del Museo Caos di Terni, partner della manifestazione. Il progetto è curato dalla giornalista Sara Michelucci e da Fabrizio Borelli, regista, fotografo ed autore, che apriranno e chiuderanno le proiezioni. Le cui opere sono: ‘Les Magnétiques’ (2021) di Vincent Maël Cardona, un racconto che si dipana tra l’elezione di Francoise Mitterand (maggio 1981) – che accende speranze (e gioia) – e la tappa esistenziale del protagonista – il servizio militare obbligatorio – nella Berlino pre- caduta. In mezzo il rapporto tra fratelli, le radio libere, la scoperta dell’amore e della musica, l’energia giovanile. Temi universali in un contesto storico ben definito. La costruzione della gioia.
La regista Sandrine Kiberlain con ‘Une jeune (flle qui va bien’ (2021) racconta la storia da cene v10 anni – che, nel 1942, vive protetta de una corai a di gioia lucente l’avvento della Francia di Vichy. Ad ogni inquadratura paiano per i u. per oruel pericolo che la stinge come un capraio invisibile, difesa tuttavia dalla gioia per il teatro, per l’amore, per la vita.
Il terzo e ultimo film della rassegna. Firmato da Agnes Vada, monumento del Nouvelle vague, racconta un breve segmento della vita di Cléo, giovane cantante, che attende risultati di un esame medico importante e riempie il proprio tempo vuoto (dalle cinque alle sette di un pomeriggio qualsiasi), con pensieri, riflessioni, incontri, in definitiva con la propria solitudine. ” tempo diegetico, scandito sullo schermo, corrisponde al tempo del film e accompagna Cléo nei suoi pensieri. Un incontro inatteso ed è la sensagine di essere felice. Ancora il tempo, ancora la gioia, inaspettatamente conquistata”


