di Marco Brunacci
PERUGIA – Il Defr è un tomo di numeri, riferimenti, indicazioni per il futuro, che nessuno giustamente legge se non costretto dalla professione. Ma qui è utile tirarne fuori le linee guida per capire dove siamo stati e dove stiamo andando, quale progetto c’è dietro e che cosa possiamo attenderci. Tutto, ovviamente, nella versione di Donatella Tesei, attualmente regnante, con tutte le condizioni per fare il bis. Con un marchio di fabbrica: massima concretezza, lavoro su obiettivi raggiungibili.
Ecco i punti fermi:
1.Si continuerà a lavorare con le imprese per mantenere il ritmo del Pil. Che è stato uno dei successi del governo Tesei. Se – scrive il Defr – dal 2009 al 2019 il Pil dell’Umbria è complessivamente calato dell’1,2%, nel mio triennio – sottolinea la presidente – siamo saliti del 2%, a fronte del crollo nel periodo Covid, con tanto di lockdown. Va da sé: ci candidiamo a essere, su questo fronte, una garanzia per il futuro.
2.Abbiamo ottenuto risultati – dice Tesei – mantenendo invariata la pressione fiscale. Non solo l’addizionale, ma ogni tipo di balzello possibile è rimasto ai livelli precedenti. E visto quel che è appena riuscito a fare il sindaco del cambiamento a Terni, Bandecchi, che ha varato aumenti a go go appena entrato nella stanza dei bottoni, va considerato un atto eroico da parte di questo governo regionale. La speranza è che continui così. Le tentazioni di aumentare sono sempre forti, ma alle tentazione si deve resistere.
3.Sul fronte delle infrastrutture ci sono state le soddisfazioni maggiori. L’Aeroporto è l’aeroporto. Sta per essere annunciato il collegamento più strategico: quello con Orio al Serio, di fatto il terzo scalo di Milano. “L’incontro tra l’Umbria e il cuore pulsante dell’economia nazionale”. Tesei e Fontana presenteranno l’accordo a giorni. E un’intesa che va oltre l’aeroporto. Come l’aeroporto – qui lo abbiamo detto e ripetuto – va molto al di là dello scalo in sè per sè. E’ la porta aperta dell’Umbria verso il resto dell’Italia, è volàno economico e turistico, è il modo per superare l’isolamento a cui è stata condannata l’Umbria in decenni.
4.Ma le infrastrutture non sono solo l’aeroporto. Tesei e l’assessore Melasecche stanno lavorando per modificare quel destino riservato all’Umbria, nel tempo delle scelte di fondo di questo Paese: l’autostrada A1 che le passa ai confini e l’Alta Velocità che segue lo stesso tragitto.
Ecco quindi il piano:
Treni
Nella prospettiva di una stazione – già decisa – dell’Alta Velocità nella Media Etruria, all’uscita di Foiano della Chiana del raccordo autostradale, ci sono già due possibilità di usare il Frecciarossa: per i ternani partendo da Orte (3h04 per arrivare a Milano), per i perugini il collegamento Perugia-Milano a orario antelucano ma apprezzato dagli umbri, visto che il costo a carico del pubblico è sceso a 600mila euro.
Ma c’è una terza novità: un Frecciarossa (quello che ha preso il posto del Frecciargento, che taglierà l’Umbria da Terni a Spoleto a Foligno a Fossato fino a Falconara) per servire la media Umbria.
Strade
Sulle strade umbre si sta lavorando. Tanto e con disagi. Ma i disagi stanno per finire e arrivano i vantaggi: la rete interna degli interventi apre l’Umbria un po’ più e un po’ meglio al resto del traffico veicolare italiano.
Così si combatte l’isolamento, nella ricetta Tesei.
5.Voi direte: possibile che manchi la sanità? La sanità è il cantiere nel quale Tesei si gioca la sua immagine di governo, ma è anche quello che al momento è in pieno movimento. La sfida delle liste d’attesa, ridotte da 80mila a 46mila ma con l’obiettivo di 30mila, non lascia dormire chi ci sta lavorando. Presto per dire come sta andando, serve ancora qualche mese. La direzione è segnata, ma la strada da fare è tanta. Invece, – dice Tesei – non c’è stata e non ci sarà alcuna privatizzazione per la sanità pubblica umbra. Tant’è vero che abbiamo riportato nell’alveo del pubblico l’Ict di Umbertide, che può essere un modello di collaborazione pubblico-privato (ma a maggioranza pubblica) anche per il resto d’Italia.
Come ha reagito l’opposizione nel dibattito?
Donatella Porzi ha dato buono il risultato sul Pil ma non la ricetta economica di qui al prossimo futuro. Fora si è astenuto promuovendo (entrerà presto, come annunciato, in maggioranza) il progetto complessivo, ma non la sanità. De Luca ha espresso invece posizioni di sinistra dura e pura, che è anche un bel modo di prendere le distanze dal populismo bandecchiano.
Interessante il fronte Pd: Meloni ha esposto un dettagliato programma di nouvelle vague di centrosinistra, Paparelli invece (tra qualche sbuffo di Bori, Bettarelli e Meloni) ha riproposto i bei tempi di “quando c’eravamo noi”. Una opposizione in ordine sparso è il segnale migliore per la maggioranza.


