M.BRUN.
PERUGIA – Block notes flash.
Assemblea del Pd, in presenza e in streaming. Tanti. Anche militanti antichi e antichissimi – segnalano. Dibattito su tutto. Ma il “punto di caduta”, come si dice nella politica di livello, è stato uno e uno solo: le facciamo le primarie?
E dato che il candidato a sindaco per Perugia resta nell’aere, si è capito rapidamente che c’era una potenziale maggioranza – linea Hromis – a favore dei gazebo.
Da una parte scegliere, attraverso primarie, il candidato sindaco in questa fase potrebbe non essere geniale. Renderebbe plasticamente in immagini, nelle strade, le difficoltà del partito di esprimere un candidato.
Dall’altra, potrebbe anche essere l’unico modo per uscire dall’impasse: Belardi sì, Belardi no.
Ma ancora: potrebbe rimettere in pista la candidata Cinque stelle Tizi, senza un accordo politico.
E comunque, a un certo punto della serata, raccontano, si è deciso di rinviare la decisione a data da destinarsi.
Come si sa, la segreteria romana non è entusiasta del ricorso alle primarie. Non le ha volute a FIrenze, non si vede perché le debba volere a Perugia. Ma di sicuro c’è questo: per il Pd e l’intero centrosinistra il momento è complicato.
La foto di apertura è del Pd Toscana


