di Marco Brunacci
PERUGIA – Gratteri, neo procuratore di Napoli dopo anni di guerra alla ‘ndrangheta, al Rotary di Spoleto, alla presentazione del suo libro “Il Grifone”, fa risuonare con forza il suo allarme contro le mafie, di cui come pochi conosce il funzionamento fin nella sua quotidianità. Ma aggiunge analisi sociologiche e politiche da seguire.
È netto e sorprendente quando dice: «È la crisi dell’Occidente, il suo decadimento morale, l’Occidente che presto sarà minoranza rispetto al mondo musulmano, e che non fa più figli, quello che avvantaggia le mafie, le quali non hanno più bisogno di usare le pistole come un tempo. Le mafie trovano facile esca nella crisi morale, basta che promettono soldi per fare una vita migliore. No il pizzo, le promesse”. E aggiunge: “Con i giovani che si avvicinano alle mafie devi parlare di soldi. Gli devi spiegare che seguirle è un pessimo affare perché prima o poi si finirà in carcere. Non è un buon investimento. Ma se parli di etica li vedi che iniziano a giocare col telefonino».
E ancora: «Sul contrasto alle mafie abbiamo sbagliato programmazione. Mancano migliaia di poliziotti, finanzieri, carabinieri, proprio come succede per i medici. La colpa? Di tanti governi. A partire dal 2010, 2012 a seguire, magari anche prima».
Quindi: «La ‘ndrangheta ha fatto un salto di qualità tecnologico. Spesso lo Stato mostra di faticare a stargli dietro, soprattutto per quella mancanza di programmazione di cui dicevo».
Il finale sui giovani: «Ai ragazzi delle scuole invece della gita, portateli a parlare con i tossicodipendenti. Quelli dalla vita rovinata, quelli che provano a ritrovarsi tra tanti problemi in una comunità terapeutica. Così si fa buon insegnamento, non portando a scuola gente che non ne sa niente. O magari anche qualche onorevole inquisito».
Un bel segnale dell’attenzione per i temi forti di Gratteri è stata la sala stracolma di Palazzo Leti, con gente fuori che provava a entrare. E un gran segnale di vitalità anche del Rotary di Spoleto.
