R.P.
CITTÀ DI CASTELLO (Perugia) – Opere di una bellezza unica provenienti da tutta Italia, tutte incentrate sulla Natività. Con una sorpresa speciale, ovvero un presepe interamente dedicato ai cavatori di tartufo. Il giro d’Italia e non solo, con i presepi e le opere d’autore realizzate dai maestri-artigiani eredi delle migliori scuole nazionali. E’ partita al la XXII edizione della Mostra Internazionale di Arte Presepiale. Nell’esposizione, visibile fino al 7 gennaio, il visitatore può immergersi nell’atmosfera del Natale ed incamminarsi in un percorso di straordinaria bellezza storico-artistica, quasi fosse un museo dedicato al presepe, inteso non solo come tradizione e simbolo dell’artigianato ed eccellenza nazionale della laboriosità, ma come arte unica della creazione, lavorazione di simboli che spesso travalicano la sfera prettamente religiosa per lanciare messaggi sociali e di attualità, universali.
Sono circa 200 le opere in vetrina, in rappresentanza di 65 maestri artigiani presepisti e associazioni provenienti da tutta Italia e dall’estero. Storia e tradizione sotto l’albero di Natale impreziosite anche dalla presenza accanto alla cattedrale, del suo campanile cilindrico, 43 metri di altezza con un diametro medio di 7 metri ed uno spessore medio della muratura di un metro, uno dei rari esempi di struttura cilindrica che lo rende particolare, caratteristico ed assolutamente inconfondibile, sulla cui sommità è stato collocato un presepe, che da una piccola finestra sotto la cupola domina la vallata sottostante. Un presepe “sospeso” di grande suggestione.
La mostra ideata ed organizzata dall’associazione Amici del Presepio “Gualtiero Angelini”, di Città di Castello, con il sostegno del comune, della Regione Umbria, dell’Assemblea Legislativa dell’Umbria, Fondazione Cassa di Risparmio di Città di Castello, Camera di Commercio di Perugia e Farmacie Tifernati, si distingue anche per la sua fruibilità, un percorso senza barriere a portata di tutti con particolare riguardo ai non vedenti. All’ingresso, infatti, è collocata un’opera realizzata da Fabio Coletta (presidente della Cooperativa Sociale “Handy Sistems”) con accanto un pannello tattile dove in linguaggio “braille” viene descritta in sintesi la mostra. Pochi passi ed ecco una accanto all’altra, all’interno di teche in legno, realizzate da artigiani locali, illuminate, sono esposte le opere dei più grandi artisti “presepisti” Italiani provenienti da scuole rinomate come quella di Napoli, Bergamo, Palermo, Avellino oltre che dalla Sicilia, Marche, Toscana, Lazio ed ovviamente Umbria.
Ai nastri di partenza anche diverse associazioni prestigiose come quelle di Napoli con capofila l’Associazione Italiana Amici del Presepe, presente fin dalla prima edizione, Avellino, Monte Porzio Catone, Aprilia e San Giovanni Valdarno. A poca distanza i “tappetari di Camaiore” con i loro mosaici in segatura colorata pronti a stupire il visitatore per il loro splendore con la “Sacra famiglia con i pastori” di Anonimo Italiano (fine settecento). In mostra, raccolte private ed artisti provenienti dalla Toscana e dalla Campania: la collezione Bonechi, Dini, Arxaia, Durante. E poi una sezione dedicata ai pittori locali: Valerio Gherardini, Fausto Boriosi, Franco Gaburri, Matteo Milli, Pietro Pecorari, Fabrizio Pruscini, Antonio Renzini. Vere e proprie opere d’arte in vetrina anche quelle targate, Associazione Amici del Presepio “Gualtiero Angelini”: Caterina Ambrogi, Gualtiero Angelini, Assuntina Battistoni, Claudio Conti, Sandro Epi, Carlo Paolo Granci, Giulio Mariucci, Antonello Orsini e Vincenzo Vescovi. Di rara bellezza un presepe “Palestinese” di collezione privata. Ci sono anche due grandi presepi, uno siciliano, di quattro metri di larghezza e circa e due di altezza, realizzato da Ivano Vecchio di Ramacca (Catania) ed un altro, “Omaggio alla città di Viterbo”, di sei metri per due, opera dell’Associazione Gruppo del Presepe di Monte Porzio Catone. Il presepe dei “nonni”, di Annamaria e Fernando Longo, che rappresenta la natività nella vita quotidiana in un paesello della Ciociaria del basso Lazio. Anche tanta Umbria (regione simbolo della natività e del Natale) in mostra con i “presepisti” di Cascia dell’Associazione “Carbonari”, che, dopo il terremoto e la pandemia hanno sospeso le attività e solo per Città di Castello hanno realizzato un presepe tradizionale allestito per l’occasione. Un bellissimo segnale di rinascita. Alla mostra inoltre possono partecipare nella sezione appositamente allestita, le scuole, gli asili e le associazioni di assistenza per disabili che rendono la rassegna ancora più originale e densa di significati sociali a partire da un presepe per non vedenti realizzato da un artista di fama nazionale. Non solo Italia, quella di Città di Castello, è anche una mostra internazionale con una parte della collezione “Associazione Natale nel Mondo” di San Giovanni Valdarno con il tema del cammino di Compostela. Un vero e proprio giro del pianeta con i presepi in sequenza nelle teche: San Marino, Argentina, Croazia, Svezia, Usa, Colombia, Slovacchia, Nepal, Portorico ed uno straordinario presepe polacco della Collezione Gualtiero Angelini.
Novità assoluta la presenza di un presepe dedicato alla “cerca e cavatura” del tartufo (dal 2021 patrimonio Unesco), realizzato dagli artisti Vincenzo Saccardo e Salvatore Fiore di Avellino. Un modo davvero originale di celebrare in chiave natalizia la figura del tartufaio e dei cani, animali straordinari, che fanno parte da secoli della tradizione e della storia altotiberina ed umbra: sughero, legno, rami di alberi adattati, terracotta per le figure e i cani con occhi di vetro. Ma sono i particolari che catturano l’attenzione del visitatore come i vanghini, le bisacce e gli abiti tipici dei cavatori di tartufo.
Al taglio del nastro dell’esposizione hanno preso parte il presidente dell’associazione presepistica, Lucio Ciarabelli affiancato dal vicepresidente, Claudio Conti, il sindaco Luca Secondi, l’assessore regionale allo sviluppo economico, Michele Fioroni, del vicepresidente dell’Assemblea legislativa, Michele Bettarelli, la consigliera provinciale Erika Borghesi, il vicario della Diocesi, don Andrea Czortek, rappresentanti istituzionali, autorità civili e militari.
La mostra è aperta il giovedì, venerdì, sabato e domenica (festivi e prefestivi) dalle 9 alle 12.30 e dalle 15 alle 19.30. L’ingresso è di 4 euro. Il prezzo del catalogo è di 2 euro.


