Perugia / Scoccia sindaco, via al road show elettorale, nasce una sua lista. Romizi va a preferenze. Attese le dimissioni di Cicchi e Calabrese

SPOTLIGHT di MARCO BRUNACCI | Il centrodestra “vasto” prepara la presentazione alla città. I dubbi su quel che resta di Progetto Perugia (in uscita, oltre a Numerini, anche Varasano): ma Monni ha bisogno solo di gente ai remi (e così Leonelli). Una lista propria? Ci penseranno dopo aver lasciato gli incarichi

di Marco Brunacci

PERUGIA – Margherita Scoccia, da qualche minuto, è la prima candidata a sindaco ufficiale delle elezioni a Perugia. Tre piccole note.

1-L’attuale assessore all’urbanistica Scoccia è stata presentata da settimane dal suo partito, Fdi, difesa contro i primi attacchi, e ora è comunque espressione convinta di tutta la vasta coalizione di centrodestra. Tra questi manca “Progetto Perugia”, che però, come aggregazione, aveva un senso solo finchè era “Progetto Perugia per Romizi”, tant’è vero che il sindaco uscente si candiderà a preferenza nella sua lista (Romizi-Forza Italia) per spiegarlo anche con i numeri a chi ha mostrato di non essere in grado di capirlo.
Margherita Scoccia per il resto ha tutte le caratteristiche per farsi ben volere dalla città (poi si vedrà): non è certo divisiva, è espressione di una parte (Fdi) ma è il contrario di una radicale, è giovane e con nessun passato ingombrante, piuttosto un’esperienza fatta nel più delicato dei settori del governo cittadino, l’urbanistica. Dovrà però lavorare sul carattere. Quindi sconta un gap di conoscenza, per via del suo debutto molto recente sul palcoscenico perugino. Questo può essere un limite, ma pure una forza: vuol dire che all’opposizione non servirà fare una battaglia contro di lei, quanto piuttosto sarà necessario sfoderare progetti e programmi. Di questo si avvantaggerà la città.
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2.Scene da una naufragio. Niente di particolarmente serio. Anzi, dopo innumerevoli puntate di noiosa telenovela politica, Progetto Perugia, pur di non sostenere Margherita Scoccia, si è buttato sul vaudeville, la commedia leggera, con la gente che entra ed esce dagli armadi e gli equivoci che fanno ridere gli spettatori.
E appunto agli equivoci ora è il caso di darci un taglio.
E’ ovvio che dopo la decisione, così tanto sceneggiata, di dire no al centrodestra, Progetto Perugia lascerà gli incarichi che ha avuto da questo centrodestra, del quale non ha più fiducia (tanto da andarsene in una notte buina e tempestosa). Per altro: come può l’assessore al nevralgico assessorato al sociale, Cicchi, continuare a lavorare con coloro i quali ha scelto di sfidare e che saranno, ragionevolmente, i suoi prossimi avversari?
Lo suggerisce un minimo di coerenza personale, se proprio non si vuol credere nella coerenza politica.
L’altro ruolo che è di espressione politica diretta, quello di presidente di Umbria acque, affidato a Filippo Calabrese, verrà ragionevolmente restituito nelle mani del sindaco Romizi che lo ha conferito.
E’ tutto ovvio. Si attendono gli annunci.
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3.Con chi finirà il vascello di Progetto Perugia e il suo tormentato equipaggio? I suoi naufraghi da chi verranno raccolti?
a) L’assessore Numerini è già sceso e non da ora. E non ne vuol più
sapere niente: andrà in lista con Romizi (come dire: è il più coerente tra i “progettisti”, restando con il leader riconosciuto del Progetto), l’assessore Varasano dovrebbe trovare uno spazio suo nel cdx. Si dice di colloqui in corso.
b) Gli irriducibili Cicchi e Vignaroli invece potrebbero rivolgersi al più vicino dei diportisti attuali: Massimo Monni che veleggia pensando a rafforzare la sua imbarcazione. Ha però solo bisogno di gente ai remi, portatori d’acqua, essendo di sicuro lui – e lui solo – il leader (e ci mancherebbe con tutto il lavoro fatto finora).
Monni è convinto – con dei motivi – di poter puntare a un successo molto sostanzioso, ma di solito liste che nascono senza partiti di riferimento riescono, anche un risultato positivo, solo a eleggere il loro leader. Figurarsi se la Cicchi, che intendeva farsi sindaco al posto della Scoccia, si mette a lucidare gli ottoni.
Ps. Gli stessi discorsi valgono rispetto al candidato Leonelli.
c) resta la possibilità di presentare una formazione per Cicchi sindaco sostenuta da Progetto Perugia. Gli ultimi che hanno contato gli adepti della piccola congrega ritengono che sia una sforzo molto impegnativo. In ogni caso, anche qui vale il discorso di cui sopra: pur con un buon risultato queste liste riescono ad eleggere in consiglio comunale solo il loro leader. E deve andare bene. Altrimenti niente.

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