TERNI – La delibera della Regione c’è ed è il via libera che, passando per Roma, per il ministero della Sanità, si attendeva a Terni. La clinica che deve sorreggere economicamente il progetto del nuovo stadio Liberati, è ora fattibile.
Resta da capire chi la farà. Serve un grande imprenditore che si faccia carico di un investimento iniziale di 80 milioni di euro. Tutto il progetto era stato ideato dal Gruppo Unicusano e da Stefano Bandecchi quando questi era un “semplice” imprenditore. Ora, come sindaco di Terni, non può essere lui a realizzarlo. La normativa sugli appalti prevede, oltretutto, che ci sia una procedura pubblica. Il Comune, nei prossimi mesi, dovrà quindi mettere a bando la realizzazione del mega impianto sportivo sanitario.
Ed è quello che chiedono di fare con urgenza tutti, o quasi, i protagonisti delle scena politica. Chiede una urgente procedura pubblica l’assessore regionale Enrico Melasecche. Così come il capogruppo in consiglio comunale di Forza Italia, Francesco Maria Ferranti: «Si tratta di un ottimo risultato per la sanità regionale ed in particolare per l’Umbria del Sud». Ferranti solleva comunque un «dettaglio». Un tassello che occorre mettere a punto: «L’area dove dovrebbe sorgere la clinica è rimasta nella proprietà di Unicusano, cioè del sindaco di Terni. Si sbrighi a risolvere questa criticità, poiché i ternani e gli operatori della sanità hanno bisogno di risposte serie, come quelle che il centrodestra, prima in Comune e poi in Regione, ha saputo dare su questa partita».


