R.P.
GUBBIO (Perugia) – Come per incanto. In pochissimi istanti la grande stella cometa e le migliaia di luci sul monte Ingino sono tornate a splendere. Per il quarantatreesimo anno consecutivo si è rinnovata la magia dell’albero di Natale più grande del mondo. La cerimonia di accensione dell’abete da record si è svolta nel pomeriggio di giovedì 7 dicembre in piazza Quaranta Martiri.
A premere il pulsante che di fatto ha dato il via allo spettacolo delle migliaia di sorgenti luminose sull’altura che ospita la basilica di Sant’Ubaldo e che sovrasta la città dei Ceri (reso possibile grazie all’impegno di centinaia di alberaioli), sono stati i rappresentanti dell’organizzazione Rondine Cittadella della Pace, impegnata da oltre venti anni nella riduzione dei conflitti armati nel mondo. Rondine è un borgo medievale toscano a pochi chilometri da Arezzo, dove si strutturano e si svolgono i principali progetti della Cittadella della Pace per l’educazione e la formazione.
Alla cerimonia, iniziata con l’esibizione degli sbandieratori di Gubbio, oltre ai membri di Rondine, hanno preso pare la presidente della Regione, Donatella Tesei, il sindaco di Filippo Mario Stirati, il vescovo Luciano Paolucci Bedini e il presidente del comitato Albero di Natale più grande del mondo, Giacomo Fumanti. Nel corso dell’evento, condotto da Ubaldo Gini e Silvia Procacci, si sono alternate le esibizioni musicali dei fratelli Sara Jane e Paolo Ceccarelli e dei cantanti della prestigiosa Bernstein School of Musical Theater che hanno scaldato e animato la piazza. L’artista Andrea Arena ha accompagnato la serata con la realizzazione di suggestive immagini disegnate sulla sabbia dedicate a Gubbio, all’Albero e ai valori che contraddistinguono lo spirito degli alberaioli. Toccanti le testimonianze di ragazzi e ragazze provenienti da Ucraina, Russia e Mali, territori che purtroppo conoscono la devastazione della guerra.
«Vogliamo dedicare cometa a tutte popolazione del mondo colpite dai conflitti», ha affermato il presidente del comitato Albero di Natale più grande del mondo, Giacomo Fumanti. Sulle mura del Cassero, ha reso noto Fumanti, per alcuni giorni non sarà proiettato la scritta 2023 ma il numero 1522 per aiutare le donne vittime di violenza a denunciare gli abusi che subiscono. Per il sindaco Stirati «è sempre una grandissima emozione. Migliaia di persone sono nella nostra città per ammirare questo spettacolo. Quest’anno viene lanciato un grande messaggio di pace non retorico che arriva in un momento drammatico a livello mondiale. Vogliamo che la Palestina, l’Ucraina e i tanti Paesi in conflitto trovino presto la via della fratellanza e della riconciliazione superando ogni evento bellico». Così il vescovo Paolucci Bedini: «Da tanti anni diamo un significato grande a questa creatura. Quest’anno gli amici di Rondine ci insegnano che la pace non è a basso prezzo ma è qualcosa che si costruisce in tanto tempo. La fratellanza è laboriosa. Dobbiamo disarmare i nostri cuori che troppo spesso sono la fucina della guerra». La presidente Tesei ha ricordato che con l’accensione dell’albero di Gubbio «siamo entrati nell’atmosfera meravigliosa del Natale. L’albero è portatore di segni importanti, come quelli della pace e della sostenibilità ambientale. Come Regione ci siamo mobilitati affinché si festeggi al meglio la nascita di Gesù, portando un messaggio di pace e di riconciliazione». Intervenendo tramite videomessaggio da New York, il presidente di Rondine, Franco Vaccari ha dichiarato: «Quando accendevo da bambino albero provavo grande emozione. Mai avrei pensato di avere l’onore e il piacere di accendere questo simbolo di luce, di speranza e di pace. E’ possibile fermare l’odio e la catena della violenza e della guerra».
Quest’anno dall’albero di Gubbio arriva anche un messaggio importante per quanto riguarda la sostenibilità ambientale. Il comitato degli alberaioli ha completato un’importante opera di efficientamento energetico (realizzato con il sostegno della Fondazione Perugia), caratterizzata dalla totale sostituzione di tutti i punti luminosi con luci led. Un percorso iniziato nel 2020 con la sostituzione delle plafoniere della stella cometa, proseguito nel 2022 con la sostituzione delle plafoniere di colore verde della sagoma e terminato nell’anno in corso con la sostituzione delle luci colorate interne.




