TERNI – Contro l’apertura della Ztl anche la manifestazione pubblica. «Tutti insieme diciamo no»: uno striscione lungo venti metri in piazza della Repubblica. Una protesta di Pd, M5S, Alleanza Verdi Sinistra, PsI, Innovare per Terni. Politica, dunque, che arriva alla vigilia dell’apertura: l’8 dicembre Palazzo Spada spegnerà i varchi. Contrario all’apertura, da subito, il Comitato delle famiglie del centro storico, tanto da arrivare a sottoscrivere e depositare in Prefettura, Questura e Palazzo Spada, una petizione. Una battaglia che i residenti stanno combattendo da giugno, da quando cioè la nuova amministrazione ha annunciato la strategia di aprire per sostenere i commercianti del centro.
«Una follia» – il commento dei residenti. Da quel momento si sono messi a lavoro per produrre un documento che potesse essere di spunto agli amministratori ai fini di una rivisitazione della Ztl, con meno auto e più controlli. Ci sono stati numerosi incontri e tentativi di dialogo. Poi la rottura con quel «L’8 dicembre apriremo comunque» ufficializzato dall’assessore alla mobilità Iapadre alla delegazione dei residenti convocati in Comune.
Il Comitato ha anche chiarito, con una nota stampa, di essere una organizzazione apartitica «nata esclusivamente per tutelare gli interessi e risolvere le annose problematiche delle famiglie residenti del centro storico, nonché per proporre soluzioni qualitative per il bene comune». «Nel Comitato – riporta la stessa nota – non sono stati mai presenti esponenti o partiti politici per dimostrare la natura “spontanea” della azione di protesta sentita dai residenti». E lo ha fatto «visto il grande ed imprevisto interessamento di alcuni partiti». Ma quelli sono in più. Sono i partiti più il Comitato a dire no all’apertura della Ztl. Solo che, a quanto pare, non è sufficiente: venerdì 8 parte la sperimentazione.




